The research analyses the evolution of port planning in Italy towards a multilevel system, based on specialisation and functional decentralisation. Starting from the Reform enacted by law 84/94, which instituted the ‘Port Authorities’ as the managing bodies of port spaces, and from the 2001 Constitutional Reform, which involved regional and municipal government in the choices related to port space management, the study underlines the system’s limits in assuring consistency among planning instruments and in warranting dialogue and connection among institutional entities. The study also highlights the influence exercised on the Italian port system by the European integration process. Through the gradual inclusion of the port infrastructures in the TEN-T, the control on public financial resources allocated to ports, the investment of EU funds in the modernisation of infrastructure and the involvement of agencies and private stakeholders, the EU has tailored ports to its objectives of effective space management, the liberalisation of services, environmental protection and energy efficiency. To assure that the Italian system can contribute to the EU objectives, it is necessary to harmonise port planning choices with the other land-use decisions, and to steer the planning elaborated by all government levels towards the EU objectives of modernisation, liberalisation and sustainability. This necessity is becoming more evident after the Covid-19 emergency, which is bringing out the urgency to drive all public and private choices concerning ports towards health and safety, and the tracking of people’s movements while respecting privacy and streamlining logistics and handling operations.

Il lavoro analizza l’evoluzione della pianificazione portuale in Italia verso un sistema multilivello, improntato sulla specializzazione e sul decentramento. Partendo dalla riforma operata dalla legge 84/94, che ha istituito le Autorità portuali quali enti di gestione degli spazi portuali, e dalla riforma costituzionale del 2001, che ha coinvolto le Regioni e i Comuni nelle scelte relative alla gestione degli spazi portuali, lo studio evidenzia i limiti del sistema sia nel garantire la coerenza tra gli strumenti di pianificazione sia nell’assicurare la comunicazione e il collegamento fra gli enti. Il lavoro evidenzia, altresì, l’influenza esercitata sul sistema portuale italiano dal processo di integrazione europea. Attraverso il progressivo inserimento delle infrastrutture portuali nelle TEN-T, il controllo sulle risorse allocate dagli Stati ai porti, l’investimento di fondi europei per l’ammodernamento delle infrastrutture e il coinvolgimento di agenzie e stakeholder privati, l’UE è riuscita a rendere i porti funzionali ai propri obiettivi di efficace gestione degli spazi, liberalizzazione dei servizi, tutela ambientale, efficienza energetica. Affinché il sistema italiano possa contribuire alla realizzazione di tali obiettivi, si rende necessario, da un lato, armonizzare le scelte di pianificazione portuale con le altre scelte di governo del territorio, dall’altro, orientare la pianificazione a tutti i livelli agli obiettivi europei di modernizzazione, liberalizzazione e sostenibilità. Ciò diventa più evidente alla luce dell’emergenza Covid-19, che sta facendo emergere l’urgenza di orientare tutte le scelte pubbliche e private relative ai porti ad obiettivi di sicurezza sanitaria, tracciamento dei movimenti nel rispetto della privacy e velocizzazione delle operazioni di logistica ed handling.

Pianificazione portuale in Italia alla luce dei riflessi della politica europea dei porti

Mariaconcetta d'arienzo
Writing – Original Draft Preparation
;
Sara pugliese
Writing – Original Draft Preparation
2020-01-01

Abstract

The research analyses the evolution of port planning in Italy towards a multilevel system, based on specialisation and functional decentralisation. Starting from the Reform enacted by law 84/94, which instituted the ‘Port Authorities’ as the managing bodies of port spaces, and from the 2001 Constitutional Reform, which involved regional and municipal government in the choices related to port space management, the study underlines the system’s limits in assuring consistency among planning instruments and in warranting dialogue and connection among institutional entities. The study also highlights the influence exercised on the Italian port system by the European integration process. Through the gradual inclusion of the port infrastructures in the TEN-T, the control on public financial resources allocated to ports, the investment of EU funds in the modernisation of infrastructure and the involvement of agencies and private stakeholders, the EU has tailored ports to its objectives of effective space management, the liberalisation of services, environmental protection and energy efficiency. To assure that the Italian system can contribute to the EU objectives, it is necessary to harmonise port planning choices with the other land-use decisions, and to steer the planning elaborated by all government levels towards the EU objectives of modernisation, liberalisation and sustainability. This necessity is becoming more evident after the Covid-19 emergency, which is bringing out the urgency to drive all public and private choices concerning ports towards health and safety, and the tracking of people’s movements while respecting privacy and streamlining logistics and handling operations.
2020
Il lavoro analizza l’evoluzione della pianificazione portuale in Italia verso un sistema multilivello, improntato sulla specializzazione e sul decentramento. Partendo dalla riforma operata dalla legge 84/94, che ha istituito le Autorità portuali quali enti di gestione degli spazi portuali, e dalla riforma costituzionale del 2001, che ha coinvolto le Regioni e i Comuni nelle scelte relative alla gestione degli spazi portuali, lo studio evidenzia i limiti del sistema sia nel garantire la coerenza tra gli strumenti di pianificazione sia nell’assicurare la comunicazione e il collegamento fra gli enti. Il lavoro evidenzia, altresì, l’influenza esercitata sul sistema portuale italiano dal processo di integrazione europea. Attraverso il progressivo inserimento delle infrastrutture portuali nelle TEN-T, il controllo sulle risorse allocate dagli Stati ai porti, l’investimento di fondi europei per l’ammodernamento delle infrastrutture e il coinvolgimento di agenzie e stakeholder privati, l’UE è riuscita a rendere i porti funzionali ai propri obiettivi di efficace gestione degli spazi, liberalizzazione dei servizi, tutela ambientale, efficienza energetica. Affinché il sistema italiano possa contribuire alla realizzazione di tali obiettivi, si rende necessario, da un lato, armonizzare le scelte di pianificazione portuale con le altre scelte di governo del territorio, dall’altro, orientare la pianificazione a tutti i livelli agli obiettivi europei di modernizzazione, liberalizzazione e sostenibilità. Ciò diventa più evidente alla luce dell’emergenza Covid-19, che sta facendo emergere l’urgenza di orientare tutte le scelte pubbliche e private relative ai porti ad obiettivi di sicurezza sanitaria, tracciamento dei movimenti nel rispetto della privacy e velocizzazione delle operazioni di logistica ed handling.
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