La dispersione scolastica costituisce un fenomeno estremamente complesso. Alla sua origine vi sono molteplici cause riconducibili ad aspetti culturali, sociali, economici i quali chiamano in causa variabili di contesto, come la qualità dell’esperienza familiare e scolastica, poste in relazione con le dimensioni soggettive dell’esperienza, quali le caratteristiche psico-emozionali e comportamentali degli individui. L’attenzione su tale fenomeno rappresenta certamente una responsabilità centrale dell’educazione, poiché sono le stesse agenzie educative a concorrere in misura prevalente a determinarne gli esiti, tramite la qualità delle interpretazioni e delle azioni che esprimono circa la capacità di coinvolgere, dialogare, mediare, comprendere, sostanzialmente includere. Il binomio esclusione sociale-dispersione scolastica è, difatti, l’espressione di una circolarità che descrive la so- stanziale influenza esistente tra i due fenomeni: l’esclusione genera dispersione e, allo stesso modo, la dispersione delinea destini individuali che tendono all’esclusione. In ragione di tale binomio, dunque, una via efficace per il contrasto del fenomeno dell’abbandono scolastico trova fondamento nella configurazione di strategie educative di natura intrinsecamente inclusiva, in grado, cioè, di accogliere, sostenere e guidare l’insieme e la pluralità dei soggetti all’interno di una esperienza di formazione che accolga la diversità e la singolarità di ognuno. Il centro di questo importante scopo dell’educazione coinvolge, quindi, in prima istanza, la professionalità educativa ed è, dunque, sulla formazione degli educatori per l’inclusione che si gioca una sfida centrale dei sistemi educativi contemporanei, inseriti sullo sfondo della complessità e della pluralità che caratterizzano gli scenari socio-culturali contemporanei. Alla luce di queste essenziali linee dichiarative, il contributo intende, dunque, riflettere sul fenomeno della dispersione scolastica, inquadrandolo come causa ed esito di processi di esclusione, allo scopo di generare una chiave di lettura delle dinamiche in oggetto che possa fungere da strumentazione interpretativa per chi opera concretamente nei contesti educativi. In particolare, il contributo si soffermerà sulla categoria della diversità allo scopo di delineare una sintesi di contenuti utili a guidare la maturazione di competenze relazionali adeguate nell’ambito di una formazione degli insegnanti per l’inclusione.

INTERPRETARE LA DIVERSITÀ. LA FORMAZIONE PER L’INCLUSIONE COME ARGINE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA

Lo Presti F.;Tafuri D.
2020-01-01

Abstract

La dispersione scolastica costituisce un fenomeno estremamente complesso. Alla sua origine vi sono molteplici cause riconducibili ad aspetti culturali, sociali, economici i quali chiamano in causa variabili di contesto, come la qualità dell’esperienza familiare e scolastica, poste in relazione con le dimensioni soggettive dell’esperienza, quali le caratteristiche psico-emozionali e comportamentali degli individui. L’attenzione su tale fenomeno rappresenta certamente una responsabilità centrale dell’educazione, poiché sono le stesse agenzie educative a concorrere in misura prevalente a determinarne gli esiti, tramite la qualità delle interpretazioni e delle azioni che esprimono circa la capacità di coinvolgere, dialogare, mediare, comprendere, sostanzialmente includere. Il binomio esclusione sociale-dispersione scolastica è, difatti, l’espressione di una circolarità che descrive la so- stanziale influenza esistente tra i due fenomeni: l’esclusione genera dispersione e, allo stesso modo, la dispersione delinea destini individuali che tendono all’esclusione. In ragione di tale binomio, dunque, una via efficace per il contrasto del fenomeno dell’abbandono scolastico trova fondamento nella configurazione di strategie educative di natura intrinsecamente inclusiva, in grado, cioè, di accogliere, sostenere e guidare l’insieme e la pluralità dei soggetti all’interno di una esperienza di formazione che accolga la diversità e la singolarità di ognuno. Il centro di questo importante scopo dell’educazione coinvolge, quindi, in prima istanza, la professionalità educativa ed è, dunque, sulla formazione degli educatori per l’inclusione che si gioca una sfida centrale dei sistemi educativi contemporanei, inseriti sullo sfondo della complessità e della pluralità che caratterizzano gli scenari socio-culturali contemporanei. Alla luce di queste essenziali linee dichiarative, il contributo intende, dunque, riflettere sul fenomeno della dispersione scolastica, inquadrandolo come causa ed esito di processi di esclusione, allo scopo di generare una chiave di lettura delle dinamiche in oggetto che possa fungere da strumentazione interpretativa per chi opera concretamente nei contesti educativi. In particolare, il contributo si soffermerà sulla categoria della diversità allo scopo di delineare una sintesi di contenuti utili a guidare la maturazione di competenze relazionali adeguate nell’ambito di una formazione degli insegnanti per l’inclusione.
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