Abstract [It]: Il Draft Common Frame of Reference, prototipo di codice europeo, mirante alla creazione di un modello unico aspirante alla dignità di normazione comune per tutti i consociati, accoglie il sostrato proprio della tradizione romanistica, quale poi si è sviluppata nel diritto comune che intende ill contratto come consensus in idem placitum. Il dogma della volontà proprio della Willenstheorie, ancora oggi echeggiante nelle impostazioni codicistiche continentali, rischia tuttavia di essere messo in discussione dallo smart contract. Nel nuovo strumento contrattuale l’intreccio tra tecnologia e diritto risulta esiziale: l’automatismo che lo contraddistingue rischia di fagocitare l’essenziale elemento volontaristico e il noto schema contrattuale di antico conio. Tale circostanza ha suscitato perplessità nella dottrina continentale e d’oltreoceano, che si è interrogata sulla natura giuridica dello strumento in esame. Anche il contratto intelligente, qualora voglia ritenersi che di contratto vero e proprio si tratti, rischia di rientrare nell’ampio genus dei contratti alieni o legibus soluti. Anzi, a fortiori, è esso stesso che pretende di dettare, attraverso la sua adozione, la legge del mercato, oggi non solo più globalizzato ma anche digitalizzato. Tentativi di tipizzazione appaiono inadeguati ed estremamente difficoltosi. Questo per la particolare struttura dello stesso, il quale in realtà risulta agevole per dare esecuzione a una diversità di fenomenologie giuridiche, che già costituiscono contratti tipici o clausole autonome. Le questioni giuridiche che si interfacciano coi nuovi istituti sono numerose e complesse, per cui non è possibile addivenire a soluzioni eccessivamente semplificatrici e istantanee. È possibile però offrire agli interpreti criteri di analisi dedotti dai principi generali che, a prescindere dal mutamento dei tempi e della tecnica, sono destinati a costituire il faro che illumina la buia foresta delle molteplici forme di negoziazione algoritmica.

Contrattazione algoritmica. Problemi di profilazione e prospettive operazionali. L’esperienza “pilota” statunitense

Salvatore Aceto di Capriglia
2019-01-01

Abstract

Abstract [It]: Il Draft Common Frame of Reference, prototipo di codice europeo, mirante alla creazione di un modello unico aspirante alla dignità di normazione comune per tutti i consociati, accoglie il sostrato proprio della tradizione romanistica, quale poi si è sviluppata nel diritto comune che intende ill contratto come consensus in idem placitum. Il dogma della volontà proprio della Willenstheorie, ancora oggi echeggiante nelle impostazioni codicistiche continentali, rischia tuttavia di essere messo in discussione dallo smart contract. Nel nuovo strumento contrattuale l’intreccio tra tecnologia e diritto risulta esiziale: l’automatismo che lo contraddistingue rischia di fagocitare l’essenziale elemento volontaristico e il noto schema contrattuale di antico conio. Tale circostanza ha suscitato perplessità nella dottrina continentale e d’oltreoceano, che si è interrogata sulla natura giuridica dello strumento in esame. Anche il contratto intelligente, qualora voglia ritenersi che di contratto vero e proprio si tratti, rischia di rientrare nell’ampio genus dei contratti alieni o legibus soluti. Anzi, a fortiori, è esso stesso che pretende di dettare, attraverso la sua adozione, la legge del mercato, oggi non solo più globalizzato ma anche digitalizzato. Tentativi di tipizzazione appaiono inadeguati ed estremamente difficoltosi. Questo per la particolare struttura dello stesso, il quale in realtà risulta agevole per dare esecuzione a una diversità di fenomenologie giuridiche, che già costituiscono contratti tipici o clausole autonome. Le questioni giuridiche che si interfacciano coi nuovi istituti sono numerose e complesse, per cui non è possibile addivenire a soluzioni eccessivamente semplificatrici e istantanee. È possibile però offrire agli interpreti criteri di analisi dedotti dai principi generali che, a prescindere dal mutamento dei tempi e della tecnica, sono destinati a costituire il faro che illumina la buia foresta delle molteplici forme di negoziazione algoritmica.
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