The paper assesses the effectiveness of the Law n. 119/2017 which, adding further mandatory vaccinations to the already provided ones as an entry requirement to nursery schools and kindergartens for children from 0 to 6 years and, at the same time, imposing a pecuniary sanction to the parents of unvaccinated minors enrolled in compulsory education, is informed by the «dilated» concept of public health and by the «misinterpretation» of the solidarity, prevention and precaution principles, having indefinite borders and being conceived as «immanent» elements in legal system and in the Public Authority activity. Due to the legal supremacy of public health on the protection of the homonymous right belonging to the individual, as well as to the exercise of the individual liberties and fundamental rights (i.e. right to self-determination in health and education) – as interpreted by the EU and administrative jurisprudence, several interpretation and application problems arise related to the need of balancing equal rank rights and interests and law objectives. Furthermore, the limits of the adopted strategy, that in the future may reveal itself less effective than other incentives and otherwise sanctioning alternative solutions, are highlighted.

L’articolo si propone di fare il punto sulla l. n. 119/2017 che, nel sancire l’obbligatorietà delle vaccinazioni al di là di quelle già previste che costituisce un requisito di ingresso per l’accesso in asili nido e scuole d’infanzia per i bambini di età compresa tra 0 e 6 anni e prevedendo, altresì, l’irrogazione di una sanzione pecuniaria nei confronti dei genitori di figli minori non vaccinati iscritti alla scuola dell’obbligo, si ispira ad «dilatato» concetto di salute pubblica ed a «malintesi» principi di solidarietà, prevenzione e precauzione, dai contorni indefiniti e pressocché «immanenti» nell’ordinamento giuridico e nell’attività dei pubblici poteri. La supremazia ex lege della salute pubblica sulla tutela dell’omonimo diritto che fa capo al singolo, nonché sull’esercizio delle libertà e dei diritti fondamentali (diritto all’autodeterminazione in materia di salute ed all’istruzione) dell’individuo come interpretati dalla giurisprudenza eurounitaria ed amministrativa pone numerosi problemi interpretativi ed applicativi sul fronte del bilanciamento tra diritti ed interessi di pari rango ed obiettivi della legge, evidenziando i limiti della strategia adottata che per il futuro rischia in ogni caso di risultare meno efficace di altre più incentivanti e diversamente sanzionatorie soluzioni alternative

Al di là del nesso autorità/libertà: i recenti sviluppi della politica vaccinale italiana alla prova dei fatti e nell’interpretazione della giurisprudenza costituzionale ed amministrativa tra diritto alla salute pubblica, rischi per la salute individuale, garanzia ed effettività dei diritti fondamentali ed equilibrio economico-finanziario

Mariaconcetta D'Arienzo
2019-01-01

Abstract

The paper assesses the effectiveness of the Law n. 119/2017 which, adding further mandatory vaccinations to the already provided ones as an entry requirement to nursery schools and kindergartens for children from 0 to 6 years and, at the same time, imposing a pecuniary sanction to the parents of unvaccinated minors enrolled in compulsory education, is informed by the «dilated» concept of public health and by the «misinterpretation» of the solidarity, prevention and precaution principles, having indefinite borders and being conceived as «immanent» elements in legal system and in the Public Authority activity. Due to the legal supremacy of public health on the protection of the homonymous right belonging to the individual, as well as to the exercise of the individual liberties and fundamental rights (i.e. right to self-determination in health and education) – as interpreted by the EU and administrative jurisprudence, several interpretation and application problems arise related to the need of balancing equal rank rights and interests and law objectives. Furthermore, the limits of the adopted strategy, that in the future may reveal itself less effective than other incentives and otherwise sanctioning alternative solutions, are highlighted.
2019
L’articolo si propone di fare il punto sulla l. n. 119/2017 che, nel sancire l’obbligatorietà delle vaccinazioni al di là di quelle già previste che costituisce un requisito di ingresso per l’accesso in asili nido e scuole d’infanzia per i bambini di età compresa tra 0 e 6 anni e prevedendo, altresì, l’irrogazione di una sanzione pecuniaria nei confronti dei genitori di figli minori non vaccinati iscritti alla scuola dell’obbligo, si ispira ad «dilatato» concetto di salute pubblica ed a «malintesi» principi di solidarietà, prevenzione e precauzione, dai contorni indefiniti e pressocché «immanenti» nell’ordinamento giuridico e nell’attività dei pubblici poteri. La supremazia ex lege della salute pubblica sulla tutela dell’omonimo diritto che fa capo al singolo, nonché sull’esercizio delle libertà e dei diritti fondamentali (diritto all’autodeterminazione in materia di salute ed all’istruzione) dell’individuo come interpretati dalla giurisprudenza eurounitaria ed amministrativa pone numerosi problemi interpretativi ed applicativi sul fronte del bilanciamento tra diritti ed interessi di pari rango ed obiettivi della legge, evidenziando i limiti della strategia adottata che per il futuro rischia in ogni caso di risultare meno efficace di altre più incentivanti e diversamente sanzionatorie soluzioni alternative
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