Le ragioni che rendono necessaria una nuova riflessione sull’art. 20 del T.U. del registro vanno individuate nel recente intervento legislativo volto a ricondurre questa disposizione nel suo alveo naturale di norma qualificatoria.. Da tempo, la dottrina sollecitava un intervento del legislatore tributario volto a sottrarre questa disposizione all’arbitrio interpretativo della giurisprudenza di legittimità la quale, nelle sue numerose decisioni pro fisco, ha attribuito all’art. 20 una funzione dichiaratamente antielusiva e latamente antiabuso ponendo l’accento sulla tassazione in base agli effetti economici dell’operazione complessiva. Complice l’inerzia del legislatore tributario, la Corte di Cassazione ha consolidato il proprio orientamento non curante, peraltro, del palese conflitto con il divieto di abuso del diritto, disciplinato come è dall’art. 10 bis dello Statuto del contribuente. In questa prospettiva, il presente lavoro intende esaminare i rapporti tra le due norme al fine di verificare se, la nuova formulazione dell’art. 20 e la nuova disciplina in materia di abuso del diritto, contenuta nell’art. 10-bis, contribuiscano a garantire separatamente la certezza del diritto nei rapporti tra Fisco e contribuenti.

L'imposta di registro e la riqualificazione degli atti tra abuso del potere e abuso del diritto

Daniela Conte
2018-01-01

Abstract

Le ragioni che rendono necessaria una nuova riflessione sull’art. 20 del T.U. del registro vanno individuate nel recente intervento legislativo volto a ricondurre questa disposizione nel suo alveo naturale di norma qualificatoria.. Da tempo, la dottrina sollecitava un intervento del legislatore tributario volto a sottrarre questa disposizione all’arbitrio interpretativo della giurisprudenza di legittimità la quale, nelle sue numerose decisioni pro fisco, ha attribuito all’art. 20 una funzione dichiaratamente antielusiva e latamente antiabuso ponendo l’accento sulla tassazione in base agli effetti economici dell’operazione complessiva. Complice l’inerzia del legislatore tributario, la Corte di Cassazione ha consolidato il proprio orientamento non curante, peraltro, del palese conflitto con il divieto di abuso del diritto, disciplinato come è dall’art. 10 bis dello Statuto del contribuente. In questa prospettiva, il presente lavoro intende esaminare i rapporti tra le due norme al fine di verificare se, la nuova formulazione dell’art. 20 e la nuova disciplina in materia di abuso del diritto, contenuta nell’art. 10-bis, contribuiscano a garantire separatamente la certezza del diritto nei rapporti tra Fisco e contribuenti.
2018
9788892120136
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11367/73341
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