Uno dei problemi che attualmente sembra affliggere il sistema educativo nel nostro Paese riguarda la difficoltà di esprimere un sostegno necessario per la produzione di quelle risorse creative e formative utili a guidare i giovani nella crescita e nella realizzazione di sé. In un contesto socio-culturale caratterizzato dalla complessità e dalla frammentazione, non è più ipotizzabile pensare di offrire didattiche arroccate su itinerari che si esprimono tendenzialmente attraverso il ricorso a modelli tradizionali di educazione e di formazione. Diviene indispensabile delineare un ripensamento delle istituzioni preposte all’educazione che accolga consapevolmente i limiti dei percorsi formativi standardizzati, aprendosi al rapporto con la pluralità di contesti che offrono ai giovani una sponda ed un riferimento molto più forte delle istituzioni educative stesse. La via auspicata riguarda, quindi, una sorta di liberalizzazione dei percorsi didattici, che riconosca che “i saperi essenziali (quelli che una volta erano il leggere, lo scrivere e il far di conto) non sono più individuabili in conoscenze o competenze precise, ma semmai negli strumenti intellettuali e nella competenze cognitive necessarie ad attraversare la complessità rappresentata dallo scenario dei saperi del nostro tempo” ; una liberalizzazione che possa semplificare la complessità, integrando le dimensioni informali dell’esperienza le quali, come dimensioni personali e creative, esprimono un ruolo estremamente significativo nel costruire le identità personali e, dunque, i modi di crescere e di strutturare la propria vita e, soprattutto, i modi di rappresentare la realtà e, dunque, di costruirla.

Didattiche transdisciplinari per la liberalizzazione dei percorsi formativi

LO PRESTI, Francesco
2012-01-01

Abstract

Uno dei problemi che attualmente sembra affliggere il sistema educativo nel nostro Paese riguarda la difficoltà di esprimere un sostegno necessario per la produzione di quelle risorse creative e formative utili a guidare i giovani nella crescita e nella realizzazione di sé. In un contesto socio-culturale caratterizzato dalla complessità e dalla frammentazione, non è più ipotizzabile pensare di offrire didattiche arroccate su itinerari che si esprimono tendenzialmente attraverso il ricorso a modelli tradizionali di educazione e di formazione. Diviene indispensabile delineare un ripensamento delle istituzioni preposte all’educazione che accolga consapevolmente i limiti dei percorsi formativi standardizzati, aprendosi al rapporto con la pluralità di contesti che offrono ai giovani una sponda ed un riferimento molto più forte delle istituzioni educative stesse. La via auspicata riguarda, quindi, una sorta di liberalizzazione dei percorsi didattici, che riconosca che “i saperi essenziali (quelli che una volta erano il leggere, lo scrivere e il far di conto) non sono più individuabili in conoscenze o competenze precise, ma semmai negli strumenti intellettuali e nella competenze cognitive necessarie ad attraversare la complessità rappresentata dallo scenario dei saperi del nostro tempo” ; una liberalizzazione che possa semplificare la complessità, integrando le dimensioni informali dell’esperienza le quali, come dimensioni personali e creative, esprimono un ruolo estremamente significativo nel costruire le identità personali e, dunque, i modi di crescere e di strutturare la propria vita e, soprattutto, i modi di rappresentare la realtà e, dunque, di costruirla.
2012
978-88-6152-151-3
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