Alcune lettere conservate negli Atti del concilio di Calcedonia (e qui tradotte per la prima volta in italiano), indirizzate da Marciano e dalla moglie ai Padri nell'anno 451 con l'invito a spostarsi da Nicea a Calcedonia, consentono di osservare lo stile normativo assai conciliante del principe nel comunicare con i vescovi, anche se poco solleciti nell'obbedire agli ordini imperiali: una modalità di operare molto diversa da quella autoritaria e forte solitamente utilizzata per scrivere leggi.

«Sensus secularium principis» e riluttanza dei vescovi a «Chalcedona migrare»

Elio Dovere
2021-01-01

Abstract

Alcune lettere conservate negli Atti del concilio di Calcedonia (e qui tradotte per la prima volta in italiano), indirizzate da Marciano e dalla moglie ai Padri nell'anno 451 con l'invito a spostarsi da Nicea a Calcedonia, consentono di osservare lo stile normativo assai conciliante del principe nel comunicare con i vescovi, anche se poco solleciti nell'obbedire agli ordini imperiali: una modalità di operare molto diversa da quella autoritaria e forte solitamente utilizzata per scrivere leggi.
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