Il coordinamento è inteso come l’insieme di strategie necessarie per raggiungere un equilibrio piuttosto che un altro. Questo problema avviene, quindi, in contesti di equilibri multipli, dove esistono più soluzioni strategiche. In altri contesti, come nel gioco del dilemma del prigioniero, la situazione possibile per agenti razionali è unica, sebbene fortemente sub-ottimale (in questo caso Pareto-migliorabile) nei confronti di una soluzione alternativa che però non costituisce un equilibrio. Un agente razionale non potrà mai raggiungere quest’ultima soluzione in quanto guidato dalla razionalità individuale. Questo concetto è cruciale e si contrappone alla razionalità collettiva, necessaria per raggiungere un accordo tra paesi. Ci soffermeremo molto sul confronto tra questo schema strategico (DP) ed altre tipologie di giochi che presentano più equilibri, per mettere in risalto gli incentivi a deviare da un possibile accordo o gli incentivi che possono far fallire un possibile coordinamento verso la soluzione migliore dal punto di vista del benessere sociale e/o della riduzione delle emissioni. Nel presentare queste caratteristiche strategiche che sottendono ipotetici trattati internazionali, descriveremo alcuni aspetti dei beni pubblici globali, quale la riduzione delle emissioni di CO2, e indicheremo anche i possibili limiti degli schemi utilizzati. Questi limiti sono comunque importanti in quanto ci forniscono un benchmark utile per riflettere sulla reale difficoltà dei trattati internazionali sul clima.

I problemi del coordinamento

Aprile, M. C.;Chiarini, B.
2019-01-01

Abstract

Il coordinamento è inteso come l’insieme di strategie necessarie per raggiungere un equilibrio piuttosto che un altro. Questo problema avviene, quindi, in contesti di equilibri multipli, dove esistono più soluzioni strategiche. In altri contesti, come nel gioco del dilemma del prigioniero, la situazione possibile per agenti razionali è unica, sebbene fortemente sub-ottimale (in questo caso Pareto-migliorabile) nei confronti di una soluzione alternativa che però non costituisce un equilibrio. Un agente razionale non potrà mai raggiungere quest’ultima soluzione in quanto guidato dalla razionalità individuale. Questo concetto è cruciale e si contrappone alla razionalità collettiva, necessaria per raggiungere un accordo tra paesi. Ci soffermeremo molto sul confronto tra questo schema strategico (DP) ed altre tipologie di giochi che presentano più equilibri, per mettere in risalto gli incentivi a deviare da un possibile accordo o gli incentivi che possono far fallire un possibile coordinamento verso la soluzione migliore dal punto di vista del benessere sociale e/o della riduzione delle emissioni. Nel presentare queste caratteristiche strategiche che sottendono ipotetici trattati internazionali, descriveremo alcuni aspetti dei beni pubblici globali, quale la riduzione delle emissioni di CO2, e indicheremo anche i possibili limiti degli schemi utilizzati. Questi limiti sono comunque importanti in quanto ci forniscono un benchmark utile per riflettere sulla reale difficoltà dei trattati internazionali sul clima.
2019
978-88-6184-650-0
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