Strumento regolativi, tasse ambientali, permessi negoziabili di inquinamento, sussidi ambientali

E’ stato dimostrato come il mercato fallisca nel pervenire ad un’allocazione efficiente delle risorse ambientali. Si tratta, infatti, di beni pubblici o beni comuni che non hanno diritti di proprietà rispetto ai quali il mercato non è in grado di fissare dei prezzi validi per ripartire le risorse in modo efficiente tra usi alternativi: sfruttamento e preservazione. Ciò pone come necessario l’intervento dell’operatore pubblico, che deve affrontare il problema di definire delle politiche volte a conseguire un livello efficiente sia di preservazione dell’ambiente sia di produzione di inquinamento, e a realizzare uno sfruttamento sostenibile dello stock di risorse naturali. Le strategie di intervento pubblico previste dalle politiche ambientali possono essere classificate in relazione agli obiettivi perseguiti e si distinguono in strategie del disinquinamento, recupero e/o riciclo degli scarti, e prevenzione. Esse corrispondono a differenti tempi di attuazione delle politiche medesime. Nel primo caso, si tratta di azioni di recupero che si collocano in una prospettiva di breve periodo e intervengono a valle del processo produttivo e di consumo. Esse sono mirate a garantire il livello di inquinamento entro soglie di tolleranza stabilite per salvaguardare la salute della popolazione e l’equilibrio delle condizioni ambientali. Tali strategie si rendono necessarie nelle situazioni di emergenza ovvero quando non sono disponibili altre tecnologie di riduzione delle emissioni inquinanti. La seconda tipologia di strategie, perseguibili nel medio periodo, consiste in azioni di recupero e riciclo degli scarti in modo tale da minimizzare lo spreco di risorse. Si tratta di recuperare e riciclare i materiali di scarto e le sostanze utilizzate durante i processi di lavorazione direttamente o previo trattamento. E’ opportuno rilevare come le strategie basate sul recupero e il riciclo siano condizionate dalle tecnologie disponibili, che devono garantire un elevato grado di recuperabilità del materiale e, inoltre, dalla convenienza economica connessa ai costi ambientali e alla presenza di un mercato per le materie prime secondarie. In una prospettiva di lungo periodo si collocano, infine, le strategie di prevenzione che prevedono interventi tesi ad incidere direttamente sui meccanismi produttori di degrado ambientale. In particolare, si intende avviare meccanismi virtuosi che possano determinare modifiche nei processi produttivi, nel consumo dei beni e servizi nelle modalità di sfruttamento delle risorse ambientali, minimizzando alla fonte le emissioni di scarti nocivi. Le diverse strategie di intervento pubblico che definiscono le politiche ambientali possono essere perseguite attraverso il ricorso ad una varietà di approcci e strumenti che sono presi in esame nel presente capitolo. In particolare, viene considerato l’approccio regolativo di comando e controllo che comporta la determinazione di standard ambientali mediante disposizioni normative, e l’approccio degli incentivi economici fondati sul mercato, che si basa sull’uso di strumenti volti ad internalizzare i costi esterni prodotti dalle attività economiche, inducendo gli operatori economici responsabili delle esternalità ad includere nei prezzi dei beni e servizi il valore delle risorse ambientali deciso a livello centrale dall’autorità pubblica. Nell’ambito dell’approccio di incentivazione economica, particolare attenzione è riservata alle tasse ambientali, sussidi e alla creazione dei mercati per i beni e servizi ambientali, che hanno l’obiettivo di garantire una gestione efficiente del patrimonio ambientale all’interno di un sistema di mercato.

Le politiche pubbliche per la soluzione dei problemi ambientali: gli strumenti di intervento

Aprile, M. C.
2019-01-01

Abstract

E’ stato dimostrato come il mercato fallisca nel pervenire ad un’allocazione efficiente delle risorse ambientali. Si tratta, infatti, di beni pubblici o beni comuni che non hanno diritti di proprietà rispetto ai quali il mercato non è in grado di fissare dei prezzi validi per ripartire le risorse in modo efficiente tra usi alternativi: sfruttamento e preservazione. Ciò pone come necessario l’intervento dell’operatore pubblico, che deve affrontare il problema di definire delle politiche volte a conseguire un livello efficiente sia di preservazione dell’ambiente sia di produzione di inquinamento, e a realizzare uno sfruttamento sostenibile dello stock di risorse naturali. Le strategie di intervento pubblico previste dalle politiche ambientali possono essere classificate in relazione agli obiettivi perseguiti e si distinguono in strategie del disinquinamento, recupero e/o riciclo degli scarti, e prevenzione. Esse corrispondono a differenti tempi di attuazione delle politiche medesime. Nel primo caso, si tratta di azioni di recupero che si collocano in una prospettiva di breve periodo e intervengono a valle del processo produttivo e di consumo. Esse sono mirate a garantire il livello di inquinamento entro soglie di tolleranza stabilite per salvaguardare la salute della popolazione e l’equilibrio delle condizioni ambientali. Tali strategie si rendono necessarie nelle situazioni di emergenza ovvero quando non sono disponibili altre tecnologie di riduzione delle emissioni inquinanti. La seconda tipologia di strategie, perseguibili nel medio periodo, consiste in azioni di recupero e riciclo degli scarti in modo tale da minimizzare lo spreco di risorse. Si tratta di recuperare e riciclare i materiali di scarto e le sostanze utilizzate durante i processi di lavorazione direttamente o previo trattamento. E’ opportuno rilevare come le strategie basate sul recupero e il riciclo siano condizionate dalle tecnologie disponibili, che devono garantire un elevato grado di recuperabilità del materiale e, inoltre, dalla convenienza economica connessa ai costi ambientali e alla presenza di un mercato per le materie prime secondarie. In una prospettiva di lungo periodo si collocano, infine, le strategie di prevenzione che prevedono interventi tesi ad incidere direttamente sui meccanismi produttori di degrado ambientale. In particolare, si intende avviare meccanismi virtuosi che possano determinare modifiche nei processi produttivi, nel consumo dei beni e servizi nelle modalità di sfruttamento delle risorse ambientali, minimizzando alla fonte le emissioni di scarti nocivi. Le diverse strategie di intervento pubblico che definiscono le politiche ambientali possono essere perseguite attraverso il ricorso ad una varietà di approcci e strumenti che sono presi in esame nel presente capitolo. In particolare, viene considerato l’approccio regolativo di comando e controllo che comporta la determinazione di standard ambientali mediante disposizioni normative, e l’approccio degli incentivi economici fondati sul mercato, che si basa sull’uso di strumenti volti ad internalizzare i costi esterni prodotti dalle attività economiche, inducendo gli operatori economici responsabili delle esternalità ad includere nei prezzi dei beni e servizi il valore delle risorse ambientali deciso a livello centrale dall’autorità pubblica. Nell’ambito dell’approccio di incentivazione economica, particolare attenzione è riservata alle tasse ambientali, sussidi e alla creazione dei mercati per i beni e servizi ambientali, che hanno l’obiettivo di garantire una gestione efficiente del patrimonio ambientale all’interno di un sistema di mercato.
2019
978-88-6184-650-0
Strumento regolativi, tasse ambientali, permessi negoziabili di inquinamento, sussidi ambientali
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