In questo articolo si esamina la relazione che esiste fra la liberalizzazione del mercato del lavoro e il numero di lavoratori che vivono in condizioni di povertà assoluta in 15 paesi dell’Unione Europea. Dal punto di vista teorico, secondo la teoria dominante la liberalizzazione del mercato del lavoro dovrebbe far aumentare l’occupazione e così consentire una più ampia erogazione di redditi, se pur singolarmente inferiori. Questo, a sua volta, incrementerebbe anche la base imponibile per raccogliere risorse per ridurre la povertà. Tuttavia negli anni dal 2005 al 2016 ciò sembra non essere accaduto; piuttosto una crescente liberalizzazione del mercato del lavoro è associata ad un numero crescente di lavoratori che vivono in condizioni di povertà assoluta. Stime empiriche mostrano inoltre che tale relazione è stabile e superiore all’effetto positivo sull’occupazione.
Working poor | Lavoro e povertà: le conseguenze della flessibilità
Rosaria Rita Canale
Writing – Review & Editing
;Giorgio LiottiConceptualization
2019-01-01
Abstract
In questo articolo si esamina la relazione che esiste fra la liberalizzazione del mercato del lavoro e il numero di lavoratori che vivono in condizioni di povertà assoluta in 15 paesi dell’Unione Europea. Dal punto di vista teorico, secondo la teoria dominante la liberalizzazione del mercato del lavoro dovrebbe far aumentare l’occupazione e così consentire una più ampia erogazione di redditi, se pur singolarmente inferiori. Questo, a sua volta, incrementerebbe anche la base imponibile per raccogliere risorse per ridurre la povertà. Tuttavia negli anni dal 2005 al 2016 ciò sembra non essere accaduto; piuttosto una crescente liberalizzazione del mercato del lavoro è associata ad un numero crescente di lavoratori che vivono in condizioni di povertà assoluta. Stime empiriche mostrano inoltre che tale relazione è stabile e superiore all’effetto positivo sull’occupazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.