Questo breve volume ha come obiettivo la costruzione di un modello che rappresenti, attraverso fatti stilizzati, il funzionamento delle moderne economie di mercato. In particolare, si concentra sul ruolo della moneta e dell’endogeneità dei mezzi di pagamento, sul comportamento delle imprese e sulla distribuzione del reddito. Il volume è articolato in cinque capitoli. Il primo definisce le caratteristiche generali di un modello, che vede i mezzi di pagamento come endogeni e guidati dalla domanda effettiva. Il secondo chiarisce le condizioni di produzione e il processo di formazione dei redditi nella sua natura conflittuale. Il terzo capitolo completa, con la definizione della domanda effettiva e l’individuazione dei valori di equilibrio, la chiusura del processo di circolazione. Il quarto descrive analiticamente gli andamenti ciclici di un sistema economico definito secondo le ipotesi dei capitoli precedenti ed infine il quinto capitolo sottolinea il ruolo centrale della domanda autonoma e della spesa pubblica nel consentire la chiusura del processo di produzione e circolazione delle merci. La domanda autonoma infatti è necessaria all’esistenza delle economie di mercato basate sull’uso della moneta poiché se essa assume un valore sufficientemente sostenuto non solo garantisce che il prodotto cresca, ma anche che non si percepisca la conflittualità del meccanismo distributivo. L’idea di fondo che guida l’elaborazione del modello è il rifiuto delle condizioni poste dalla teoria neoclassica, secondo la quale il mercato, una volta garantita la flessibilità dei valori monetari sarebbe in grado di convergere verso l’equilibrio di piena occupazione. Le ipotesi alternative formulate conducono infatti a limitare le condizioni di equilibrio del sistema economico alla semplice assenza di movimento. In altri termini è possibile affermare, seguendo il punto di vista presentato in questo volume, che, pur non formandosi valori che “sparecchino” tutti i mercati, non vi siano manifestazioni di volontà di scambio, ovvero modifiche di quantità offerte o domandate al prezzo corrente. Questa definizione conduce a due ordini di considerazioni. La prima è che non è possibile ritenere, che all’equilibrio possa essere associata anche la condizione di benessere e di massima soddisfazione per gli scambisti. È possibile ricavare unicamente che il sistema non modifica le sue posizioni e che non vi è alcuna forza che spinge al mutamento dei valori individuati. Tali posizioni sono compatibili, perciò, con qualunque condizione del sistema economico. La seconda considerazione è che le posizioni di equilibrio possono essere molteplici. È possibile infatti che in corrispondenza di un dato valore della domanda monetaria attesa si formino condizioni di equilibrio diverse non modificabili da una maggiore flessibilità delle variabili. Si ritiene piuttosto non solo che quest’ultima non sia in grado di garantire il pieno impiego, ma anche che essa possa essere dannosa poiché riduce le aspettative di vendita delle imprese Tutto questo può essere poi sintetizzato nell’affermazione che il sistema economico non tende naturalmente verso una posizione ottimale, poiché gli operatori non sono posti tutti su di un piano di parità. L’equilibrio che si realizza in questo modello è determinato dal potere contrattuale posseduto da ciascuna parte e dalla capacità di un mercato in espansione di mitigare il conflitto grazie alla presenza della domanda autonoma. Esso risulterà, dunque, sbilanciato da una parte o dall’altra e la circostanza che possa corrispondere ad una condizione di equilibrio di pieno impiego può essere unicamente il risultato di coincidenze fortuite, peraltro difficilmente conservabili nel tempo.
Domanda autonoma e conflitto distributivo. Un modello di economia monetaria
Rosaria Rita Canale
Writing – Review & Editing
2018-01-01
Abstract
Questo breve volume ha come obiettivo la costruzione di un modello che rappresenti, attraverso fatti stilizzati, il funzionamento delle moderne economie di mercato. In particolare, si concentra sul ruolo della moneta e dell’endogeneità dei mezzi di pagamento, sul comportamento delle imprese e sulla distribuzione del reddito. Il volume è articolato in cinque capitoli. Il primo definisce le caratteristiche generali di un modello, che vede i mezzi di pagamento come endogeni e guidati dalla domanda effettiva. Il secondo chiarisce le condizioni di produzione e il processo di formazione dei redditi nella sua natura conflittuale. Il terzo capitolo completa, con la definizione della domanda effettiva e l’individuazione dei valori di equilibrio, la chiusura del processo di circolazione. Il quarto descrive analiticamente gli andamenti ciclici di un sistema economico definito secondo le ipotesi dei capitoli precedenti ed infine il quinto capitolo sottolinea il ruolo centrale della domanda autonoma e della spesa pubblica nel consentire la chiusura del processo di produzione e circolazione delle merci. La domanda autonoma infatti è necessaria all’esistenza delle economie di mercato basate sull’uso della moneta poiché se essa assume un valore sufficientemente sostenuto non solo garantisce che il prodotto cresca, ma anche che non si percepisca la conflittualità del meccanismo distributivo. L’idea di fondo che guida l’elaborazione del modello è il rifiuto delle condizioni poste dalla teoria neoclassica, secondo la quale il mercato, una volta garantita la flessibilità dei valori monetari sarebbe in grado di convergere verso l’equilibrio di piena occupazione. Le ipotesi alternative formulate conducono infatti a limitare le condizioni di equilibrio del sistema economico alla semplice assenza di movimento. In altri termini è possibile affermare, seguendo il punto di vista presentato in questo volume, che, pur non formandosi valori che “sparecchino” tutti i mercati, non vi siano manifestazioni di volontà di scambio, ovvero modifiche di quantità offerte o domandate al prezzo corrente. Questa definizione conduce a due ordini di considerazioni. La prima è che non è possibile ritenere, che all’equilibrio possa essere associata anche la condizione di benessere e di massima soddisfazione per gli scambisti. È possibile ricavare unicamente che il sistema non modifica le sue posizioni e che non vi è alcuna forza che spinge al mutamento dei valori individuati. Tali posizioni sono compatibili, perciò, con qualunque condizione del sistema economico. La seconda considerazione è che le posizioni di equilibrio possono essere molteplici. È possibile infatti che in corrispondenza di un dato valore della domanda monetaria attesa si formino condizioni di equilibrio diverse non modificabili da una maggiore flessibilità delle variabili. Si ritiene piuttosto non solo che quest’ultima non sia in grado di garantire il pieno impiego, ma anche che essa possa essere dannosa poiché riduce le aspettative di vendita delle imprese Tutto questo può essere poi sintetizzato nell’affermazione che il sistema economico non tende naturalmente verso una posizione ottimale, poiché gli operatori non sono posti tutti su di un piano di parità. L’equilibrio che si realizza in questo modello è determinato dal potere contrattuale posseduto da ciascuna parte e dalla capacità di un mercato in espansione di mitigare il conflitto grazie alla presenza della domanda autonoma. Esso risulterà, dunque, sbilanciato da una parte o dall’altra e la circostanza che possa corrispondere ad una condizione di equilibrio di pieno impiego può essere unicamente il risultato di coincidenze fortuite, peraltro difficilmente conservabili nel tempo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.