Il saggio sostiene la necessità di una riforma culturale del pensiero educativo (Morin, 2000) e didattico allo scopo di accompagnare competentemente i processi di formazione delle generazioni attuali che manifestano caratteristiche socio-affettive e cognitive, bisogni emotivi e forme di disagio completamente diverse dalle precedenti. Ci si riferisce, in particolare, al fenomeno dei post-millenians o i-Gen (Twenge, 2017) ovvero individui nati a partire dal 2000 la cui crescita si è caratterizzata per un diffuso utilizzo delle tecnologie. Pur volendo ovviamente prescindere da qualsiasi posizionamento pregiudiziale o ideologico, certamente ci troviamo di fronte ad una generazione che non ha conosciuto un mondo senza internet e che approccia la conoscenza quasi esclusivamente attraverso il canale digitale. Sullo sfondo di tali considerazioni, le cui conseguenze sono naturalmente molteplici, il contributo riflette sulla necessità di tracciare percorsi di ricerca sulle modalità di apprendimento di questa particolare generazione di studenti, allo scopo di migliorare le capacità di accompagnamento didattico di educatori e insegnanti, nell’ottica di una “pedagogia del benessere” (Iavarone, 2004, 2008) che aiuti reciprocamente gli attori della relazione educativa a conoscere se stessi e il mondo in maniera più consapevole ed autentica, attraverso percorsi formativi più umanisticamente fondati, centrati sulla responsabilità e sul pensiero critico.

La sfida dell’educazione e della didattica nella generazione dei post-millennials

Maria Luisa Iavarone
2018-01-01

Abstract

Il saggio sostiene la necessità di una riforma culturale del pensiero educativo (Morin, 2000) e didattico allo scopo di accompagnare competentemente i processi di formazione delle generazioni attuali che manifestano caratteristiche socio-affettive e cognitive, bisogni emotivi e forme di disagio completamente diverse dalle precedenti. Ci si riferisce, in particolare, al fenomeno dei post-millenians o i-Gen (Twenge, 2017) ovvero individui nati a partire dal 2000 la cui crescita si è caratterizzata per un diffuso utilizzo delle tecnologie. Pur volendo ovviamente prescindere da qualsiasi posizionamento pregiudiziale o ideologico, certamente ci troviamo di fronte ad una generazione che non ha conosciuto un mondo senza internet e che approccia la conoscenza quasi esclusivamente attraverso il canale digitale. Sullo sfondo di tali considerazioni, le cui conseguenze sono naturalmente molteplici, il contributo riflette sulla necessità di tracciare percorsi di ricerca sulle modalità di apprendimento di questa particolare generazione di studenti, allo scopo di migliorare le capacità di accompagnamento didattico di educatori e insegnanti, nell’ottica di una “pedagogia del benessere” (Iavarone, 2004, 2008) che aiuti reciprocamente gli attori della relazione educativa a conoscere se stessi e il mondo in maniera più consapevole ed autentica, attraverso percorsi formativi più umanisticamente fondati, centrati sulla responsabilità e sul pensiero critico.
2018
978-88-6760-585-9
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