This essay has addresses some interpretative issues posed by regulation of the tourist’s formal “claim”, contained in the provision of art. 49 c. tur. The author, after having reconstructed the evolution of the relevant legislation, has focused on the disputable notion of “contestazione” made by the tourist consumer on the spot during his holidays (paragraph 1), and also on that of “reclamo” after he got back (paragraph 2), delineating the different functional and regulatory aspects of both forms. Particular attention has been paid to the issue of the legal nature of the time limit (if it entails the forfeiture of rights or not) pursuant to art. 49, paragraph 2, c. tur. and, more broadly, to the assessment of consequences connected to the lacked or late claim of the tourist. The considered necessity to avoid hermeneutic outcomes in contrast to the principle of reasonableness has pushed the author to the need for a remedial interpretation of the provision, which must consider the inactivity or the delay of the tourist in relation to the application of art. 1227 c.c.

Il saggio affronta le varie questioni esegetiche poste dalla disciplina del «reclamo» del turista, contenuta nella disposizione dell’art. 49 c. tur. L’a., dopo aver ricostruito l’evoluzione della normativa in materia, si sofferma sulle controverse figure della “contestazione” formulata dal turista in corso di viaggio (comma 1), nonché sul “reclamo” successivo al rientro (comma 2), delineandone i diversi profili funzionali e disciplinari. Particolare attenzione è rivolta alla questione della natura (decadenziale oppur no) del termine previsto dall’art. 49, comma 2, c. tur. e, più ampiamente, alla valutazione delle conseguenze connesse all’omesso o tardivo reclamo del viaggiatore. La ritenuta necessità di evitare esiti ermeneutici che siano in contrasto con il canone della ragionevolezza sospinge l’a. verso l’esigenza di un’interpretazione adeguatrice della disposizione, tendente a considerare l’inerzia o il ritardo del turista sul piano dell’applicazione dell’art. 1227 c.c.

Il reclamo del turista

gennaro santorelli
2018-01-01

Abstract

This essay has addresses some interpretative issues posed by regulation of the tourist’s formal “claim”, contained in the provision of art. 49 c. tur. The author, after having reconstructed the evolution of the relevant legislation, has focused on the disputable notion of “contestazione” made by the tourist consumer on the spot during his holidays (paragraph 1), and also on that of “reclamo” after he got back (paragraph 2), delineating the different functional and regulatory aspects of both forms. Particular attention has been paid to the issue of the legal nature of the time limit (if it entails the forfeiture of rights or not) pursuant to art. 49, paragraph 2, c. tur. and, more broadly, to the assessment of consequences connected to the lacked or late claim of the tourist. The considered necessity to avoid hermeneutic outcomes in contrast to the principle of reasonableness has pushed the author to the need for a remedial interpretation of the provision, which must consider the inactivity or the delay of the tourist in relation to the application of art. 1227 c.c.
2018
Il saggio affronta le varie questioni esegetiche poste dalla disciplina del «reclamo» del turista, contenuta nella disposizione dell’art. 49 c. tur. L’a., dopo aver ricostruito l’evoluzione della normativa in materia, si sofferma sulle controverse figure della “contestazione” formulata dal turista in corso di viaggio (comma 1), nonché sul “reclamo” successivo al rientro (comma 2), delineandone i diversi profili funzionali e disciplinari. Particolare attenzione è rivolta alla questione della natura (decadenziale oppur no) del termine previsto dall’art. 49, comma 2, c. tur. e, più ampiamente, alla valutazione delle conseguenze connesse all’omesso o tardivo reclamo del viaggiatore. La ritenuta necessità di evitare esiti ermeneutici che siano in contrasto con il canone della ragionevolezza sospinge l’a. verso l’esigenza di un’interpretazione adeguatrice della disposizione, tendente a considerare l’inerzia o il ritardo del turista sul piano dell’applicazione dell’art. 1227 c.c.
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