Il presente lavoro si propone di indagare la compatibilità degli obiettivi perseguiti dalla normativa europea in materia di gestione delle crisi bancarie con il principio della tutela del risparmio. La recente disciplina infatti prevede il sacrificio degli interessi dei creditori dell’ente creditizio per far fronte ad uno stato di dissesto nel quale esso potrebbe versare. Sebbene, a nostro avviso, l’impianto disciplinare di riferimento predisponga adeguati strumenti per salvaguardare le ragioni dei risparmiatori, quest’ultimo non sembra tenere in debito conto le complesse e variegate situazioni fattuali presenti nel nostro Paese. Gli esiti delle prime applicazioni della nuova regolazione in materia hanno confermato, infatti, la difficoltà di effettuare, sul piano delle concretezze, un’efficace opera di bilanciamento tra le diverse finalità perseguite da quest’ultima e l’esigenza di predisporre procedure idonee a tutelare la posizione dei risparmiatori. Da qui la necessità di procedere ad una revisione della materia, sì da evitare l’adozione di misure dettate da situazioni contingenti (e dunque poco ponderate) e da impedire possibili situazioni di difformità di trattamento tra creditori appartenenti ad istituti bancari diversi.

TUTELA DEL RISPARMIO E REGOLAZIONE DELLE CRISI BANCARIE

Diego Rossano
2018-01-01

Abstract

Il presente lavoro si propone di indagare la compatibilità degli obiettivi perseguiti dalla normativa europea in materia di gestione delle crisi bancarie con il principio della tutela del risparmio. La recente disciplina infatti prevede il sacrificio degli interessi dei creditori dell’ente creditizio per far fronte ad uno stato di dissesto nel quale esso potrebbe versare. Sebbene, a nostro avviso, l’impianto disciplinare di riferimento predisponga adeguati strumenti per salvaguardare le ragioni dei risparmiatori, quest’ultimo non sembra tenere in debito conto le complesse e variegate situazioni fattuali presenti nel nostro Paese. Gli esiti delle prime applicazioni della nuova regolazione in materia hanno confermato, infatti, la difficoltà di effettuare, sul piano delle concretezze, un’efficace opera di bilanciamento tra le diverse finalità perseguite da quest’ultima e l’esigenza di predisporre procedure idonee a tutelare la posizione dei risparmiatori. Da qui la necessità di procedere ad una revisione della materia, sì da evitare l’adozione di misure dettate da situazioni contingenti (e dunque poco ponderate) e da impedire possibili situazioni di difformità di trattamento tra creditori appartenenti ad istituti bancari diversi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11367/66966
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