Nell’ultimo mezzo secolo, il prodotto pro capite nei paesi del Mediterraneo è aumentato del 2,3 per cento all’anno. Fra il 1950 e il 2005, l’aumento è stato di poco meno di 4 volte. Cambiamenti consistenti si sono avuti in un altro indicatore importante del livello e del tasso di sviluppo, e cioè nel consumo di fonti moderne di energia. All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, le energie tradizionali erano ancora assai sfruttate, soprattutto nei paesi più poveri. La legna e il carbone di legna fornivano una quota significativa delle calorie consumate ogni giorno. Mezzi di trasporto e di lavoro in agricoltura erano molto spesso gli animali (e non soltanto nei paesi oggi più arretrati). La crescita moderna delle economie del Mediterraneo ha comportato il passaggio rapido a fonti di energia diverse, quelle fossili, più tardi il nucleare, e oggi anche le rinnovabili. Come tutti i processi di crescita economica verificatisi negli ultimi due secoli, anche quello che ha avuto luogo nel Mediterraneo è correlato con il considerevole aumento nell’uso delle fonti moderne di energia. Un limite delle serie statistiche disponibili sulla produzione e sul consumo di energia, che è bene segnalare subito, è l’assenza dei consumi di fonti tradizionali. Solo per quattro paesi, e cioè Portogallo, Spagna, Francia e Italia, che formano l’area latina, sono state di recente ricostruite serie storiche che includono anche le fonti tradizionali. Per gli altri paesi le conoscenze al proposito sono assai modeste. Questa lacuna nelle nostre conoscenze ha una ricaduta immediata: in base alle conoscenze statistiche disponibili, la crescita del consumo energetico appare certamente più rapida di quanto in realtà sia stata. Conosciamo, cioè, l’andamento dei consumi di fonti moderne, che via via si sono aggiunti, ma non sappiamo quanto veniva detratto con l’abbandono delle fonti del passato. In questo capitolo si seguiranno i cambiamenti che hanno avuto luogo nel settore energetico, cominciando dalla produzione (nel primo paragrafo), e proseguendo col consumo (nel secondo), i divari fra paesi nei consumi (nel terzo), la dipendenza energetica (nel quarto), l’intensità energetica (nel quinto) e la produttività dell’energia (nel sesto). Nelle conclusioni riprenderemo i temi centrali del capitolo

L'energia nei paesi del Mediterraneo 1950-2010

BARTOLETTO, Silvana;
2014-01-01

Abstract

Nell’ultimo mezzo secolo, il prodotto pro capite nei paesi del Mediterraneo è aumentato del 2,3 per cento all’anno. Fra il 1950 e il 2005, l’aumento è stato di poco meno di 4 volte. Cambiamenti consistenti si sono avuti in un altro indicatore importante del livello e del tasso di sviluppo, e cioè nel consumo di fonti moderne di energia. All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, le energie tradizionali erano ancora assai sfruttate, soprattutto nei paesi più poveri. La legna e il carbone di legna fornivano una quota significativa delle calorie consumate ogni giorno. Mezzi di trasporto e di lavoro in agricoltura erano molto spesso gli animali (e non soltanto nei paesi oggi più arretrati). La crescita moderna delle economie del Mediterraneo ha comportato il passaggio rapido a fonti di energia diverse, quelle fossili, più tardi il nucleare, e oggi anche le rinnovabili. Come tutti i processi di crescita economica verificatisi negli ultimi due secoli, anche quello che ha avuto luogo nel Mediterraneo è correlato con il considerevole aumento nell’uso delle fonti moderne di energia. Un limite delle serie statistiche disponibili sulla produzione e sul consumo di energia, che è bene segnalare subito, è l’assenza dei consumi di fonti tradizionali. Solo per quattro paesi, e cioè Portogallo, Spagna, Francia e Italia, che formano l’area latina, sono state di recente ricostruite serie storiche che includono anche le fonti tradizionali. Per gli altri paesi le conoscenze al proposito sono assai modeste. Questa lacuna nelle nostre conoscenze ha una ricaduta immediata: in base alle conoscenze statistiche disponibili, la crescita del consumo energetico appare certamente più rapida di quanto in realtà sia stata. Conosciamo, cioè, l’andamento dei consumi di fonti moderne, che via via si sono aggiunti, ma non sappiamo quanto veniva detratto con l’abbandono delle fonti del passato. In questo capitolo si seguiranno i cambiamenti che hanno avuto luogo nel settore energetico, cominciando dalla produzione (nel primo paragrafo), e proseguendo col consumo (nel secondo), i divari fra paesi nei consumi (nel terzo), la dipendenza energetica (nel quarto), l’intensità energetica (nel quinto) e la produttività dell’energia (nel sesto). Nelle conclusioni riprenderemo i temi centrali del capitolo
2014
9788815247735
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