Il volume che qui si traduce ha determinato alla sua uscita in Francia una svolta interpretativa di grandissima importanza: per la prima volta uno studio scientifico poneva al centro dell'attenzione il rapporto tra i giuristi (i loro metodi interpretativi, la loro forma mentis, la loro visione del mondo...) e la società, implicitamente sottolineando così la definizione realistica del diritto e della scienza giuridica, intesi l'uno e l'altra come elementi strumentali al servizio del progetto organizzativo della società e non come strumenti di potere nelle mani esclusive di un ceto di iniziati («pontefici» sono definiti da Arnaud nel suo libro). In questo percorso descrittivo che abbraccia il segmento temporale che va dalla Rivoluzione francese ai giorni nostri, Arnaud mostra come i giuristi abbiano realizzato con molta tenacia un «recupero» e addirittura un potenziamento della loro libertas interpretandi che di fatto li ha riportati al centro della scena politica e sociale. Il libro si conclude, con un capitolo di aggiornamento scritto dall'autore espressamente per l'edizione italiana, nel quale egli traccia le linee della futura probabile evoluzione del diritto e della mentalità giuridica sempre più condizionati dallo sviluppo del diritto comunitario europeo e dall'assenza di una ragione giuridica sistematica capace di unificare le molteplici tendenze, talvolta addirittura anarcoidi, che caratterizzano l'evoluzione del diritto contemporaneo.
Da giureconsulti a tecnocrati – Diritto e società in Francia dalla codificazione ai giorni nostri
DI DONATO, Francesco
1993-01-01
Abstract
Il volume che qui si traduce ha determinato alla sua uscita in Francia una svolta interpretativa di grandissima importanza: per la prima volta uno studio scientifico poneva al centro dell'attenzione il rapporto tra i giuristi (i loro metodi interpretativi, la loro forma mentis, la loro visione del mondo...) e la società, implicitamente sottolineando così la definizione realistica del diritto e della scienza giuridica, intesi l'uno e l'altra come elementi strumentali al servizio del progetto organizzativo della società e non come strumenti di potere nelle mani esclusive di un ceto di iniziati («pontefici» sono definiti da Arnaud nel suo libro). In questo percorso descrittivo che abbraccia il segmento temporale che va dalla Rivoluzione francese ai giorni nostri, Arnaud mostra come i giuristi abbiano realizzato con molta tenacia un «recupero» e addirittura un potenziamento della loro libertas interpretandi che di fatto li ha riportati al centro della scena politica e sociale. Il libro si conclude, con un capitolo di aggiornamento scritto dall'autore espressamente per l'edizione italiana, nel quale egli traccia le linee della futura probabile evoluzione del diritto e della mentalità giuridica sempre più condizionati dallo sviluppo del diritto comunitario europeo e dall'assenza di una ragione giuridica sistematica capace di unificare le molteplici tendenze, talvolta addirittura anarcoidi, che caratterizzano l'evoluzione del diritto contemporaneo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.