Il percorso euristico che s’intende sviluppare ha un duplice obiettivo. Da un lato intende mettere in luce attraverso un’analisi giuridico e politico-istituzionale della legislazione suntuaria in che modo essa fosse funzionale agl’interessi della classe dirigente; dall’altro – passando dalla prospettiva teoretica all’analisi della pratique du systéme e delle mentalità sociali – il saggio intende ricostruire, servendosi degli inventari e delle cronache coeve, i modelli di consumo mettendoli in relazione con le gerarchie di valori delle élites della società napoletana della prima età moderna. Questa seconda parte del lavoro si giova non solo dell’analisi archivistica ma anche di quella iconografica. I ritratti, le sculture e alcuni rari, e per questo preziosissimi, materiali vestimentari del XVI secolo appartenenti al patrimonio artistico napoletano consentono di visualizzare con immediatezza quanto emerge dalla letteratura. Sul piano metodologico, si è ritenuto di affrontare questo tema in una prospettiva di comparazione con altre esterienze storiche europee. La scelta è dovuta a due specificità: la prima è relativa alla presenza del Regno di Napoli nel complesso sistema imperiale di Carlo V e al fondamentale ruolo geo-politico svolto dal Regno e dalle sue élites all’epoca delle guerre d’Italia; la seconda è invece legata all’evidenza che l’analisi della dinamica socio-istituzionale del Regno di Napoli può essere compresa appieno solo attraverso la comparazione con la Francia che, com’è noto, ha rappresentato il cuore propulsore del processo di civilizzazione socio-istituzionale.

Il colore della statualità. Leggi suntuarie, codici estetici e modelli culturali delle élites nella Napoli della prima Età moderna

SCOGNAMIGLIO, Sonia
2012-01-01

Abstract

Il percorso euristico che s’intende sviluppare ha un duplice obiettivo. Da un lato intende mettere in luce attraverso un’analisi giuridico e politico-istituzionale della legislazione suntuaria in che modo essa fosse funzionale agl’interessi della classe dirigente; dall’altro – passando dalla prospettiva teoretica all’analisi della pratique du systéme e delle mentalità sociali – il saggio intende ricostruire, servendosi degli inventari e delle cronache coeve, i modelli di consumo mettendoli in relazione con le gerarchie di valori delle élites della società napoletana della prima età moderna. Questa seconda parte del lavoro si giova non solo dell’analisi archivistica ma anche di quella iconografica. I ritratti, le sculture e alcuni rari, e per questo preziosissimi, materiali vestimentari del XVI secolo appartenenti al patrimonio artistico napoletano consentono di visualizzare con immediatezza quanto emerge dalla letteratura. Sul piano metodologico, si è ritenuto di affrontare questo tema in una prospettiva di comparazione con altre esterienze storiche europee. La scelta è dovuta a due specificità: la prima è relativa alla presenza del Regno di Napoli nel complesso sistema imperiale di Carlo V e al fondamentale ruolo geo-politico svolto dal Regno e dalle sue élites all’epoca delle guerre d’Italia; la seconda è invece legata all’evidenza che l’analisi della dinamica socio-istituzionale del Regno di Napoli può essere compresa appieno solo attraverso la comparazione con la Francia che, com’è noto, ha rappresentato il cuore propulsore del processo di civilizzazione socio-istituzionale.
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