L’armonizzazione dei sistemi contabili è una delle sfide con le quali si confrontano, oggi, studiosi e operatori delle pubbliche amministrazioni. In particolare, la possibilità di disporre di bilanci espressi in un linguaggio ampiamente condiviso, nelle comunità di produttori e utilizzatori dell’informazione contabile, costituisce una prospettiva estremamente stimolante. L’omogeneizzazione dei linguaggi dei bilanci delle aziende pubbliche ne accresce la comprensibilità e la comparabilità nel contesto internazionale; ne favorisce il consolidamento in conti rappresentativi dei risultati di più ampi sistemi di operatori pubblici e privati; in definitiva, può contribuire a migliorare l’accountability delle amministrazioni pubbliche nei confronti dei loro molteplici stakeholders. Il problema dell’armonizzazione dei bilanci pubblici presenta almeno due dimensioni fondamentali. Esiste un problema di armonizzazione delle culture e delle pratiche contabili tra paesi; esiste un problema di armonizzazione dei sistemi contabili delle diverse entità pubbliche nei singoli paesi, come nel caso dell’Italia. Le due dimensioni richiamate mostrano crescenti punti di contatto. Negli ultimi anni è emerso un forte orientamento politico e culturale verso la convergenza dei bilanci di tutte le amministrazioni pubbliche, qualunque sia il paese o il livello istituzionale di appartenenza, su un modello economico-patrimoniale basato sul bilancio delle imprese. I principi contabili emanati dall’International Public Sector Accounting Standards Board (IPSASB) dell’International Federation of Accountants (IFAC) sono espressione di questo orientamento. Sebbene l’evoluzione dei sistemi contabili pubblici verso modelli economico-patrimoniali Si profili come trend di fondo del cambiamento contabile, le modalità e i tempi con cui i vari paesi e istituzioni internazionali stanno adeguando i loro bilanci agli IPSAS sono molto diversi. La stessa opportunità che i sistemi contabili pubblici adottino una logica economico-patrimoniale “piena”, abbandonando la tradizionale contabilità su base finanziaria, è oggetto di posizioni contrastanti in dottrina. La prima parte di questo volume intende fornire elementi descrittivi e di riflessione critica, sia pure necessariamente parziali, sulle tendenze in atto nello scenario internazionale. A tal fine, i contenuti e i profili istituzionali del processo di formazione e implementazione degli IPSAS sono innanzitutto analizzati dal punto di vista dello standard-setter (Stefano Pozzoli) e di un autorevole commentatore “esterno” (James L. Chan). Nel contributo successivo (Vicente Montesinos Julve), l’adattamento del sistemi contabili agli IPSAS viene collocato tra le scelte riguardanti il generale ridisegno del sistema informativo delle entità pubbliche, conseguenti all’evoluzione dei profili gestionali e di accountability di queste ultime. L’analisi dei casi della Spagna e della Unione Europea (Vicente Montesinos, Aurelio Tommasetti e Marco Bisogno) fornisce elementi significativi circa le concrete modalità di integrazione degli IPSAS nei sistemi informativo-contabili e la possibile con vivenza tra sistemi economico-patrimoniali e di tipo finanziario. Infine, il tema dell’armonizzazione contabile viene considerato nella prospettiva dell’accrescimento della partecipazione democratica (Raffaele Fiume) e in relazione alla domanda e alle difficoltà di avanzamento della riforma contabile nella pubblica amministrazione italiana (Lidia D’Alessio & Marco Virginillo). La seconda parte del volume riporta le esperienze, i punti di vista e le proposte sul tema di alcuni attori-chiave del contesto italiano: la Ragioneria generale dello Stato (Biagio Mazzotta e Angelo Passaro), le Regioni (Cesare Meletti), la Professione contabile (Giosuè Boldrini). Dai contributi emergono le specifiche e differenti accezioni di armonizzazione contabile utilizzate nel nostro Paese e gli elementi peculiari che ancora lo rendono distante dal mondo contabile orientato agli IPSAS. Si conferma l’opportunità che il recepimento degli IPSAS si configuri non come forzata standardizzazione delle pratiche contabili ma come processo di “adattamento” degli standards alle specifiche realtà locali. L’ultimo capitolo (Mariano D’Amore) raccoglie alcuni spunti di riflessione e sottolinea alcune “questioni aperte”. Esso rivela il convincimento che un approccio sistemico, che consideri in modo equilibrato i diversi interessi e i molteplici profili di accountability convergenti sulle amministrazioni pubbliche, possa contribuire all’avanzamento degli studi e delle pratiche nel campo dell’armonizzazione dei sistemi contabili pubblici.

The Harmonization of Government Accounting and the Role of IPSAS

D'AMORE, Mariano
2008-01-01

Abstract

L’armonizzazione dei sistemi contabili è una delle sfide con le quali si confrontano, oggi, studiosi e operatori delle pubbliche amministrazioni. In particolare, la possibilità di disporre di bilanci espressi in un linguaggio ampiamente condiviso, nelle comunità di produttori e utilizzatori dell’informazione contabile, costituisce una prospettiva estremamente stimolante. L’omogeneizzazione dei linguaggi dei bilanci delle aziende pubbliche ne accresce la comprensibilità e la comparabilità nel contesto internazionale; ne favorisce il consolidamento in conti rappresentativi dei risultati di più ampi sistemi di operatori pubblici e privati; in definitiva, può contribuire a migliorare l’accountability delle amministrazioni pubbliche nei confronti dei loro molteplici stakeholders. Il problema dell’armonizzazione dei bilanci pubblici presenta almeno due dimensioni fondamentali. Esiste un problema di armonizzazione delle culture e delle pratiche contabili tra paesi; esiste un problema di armonizzazione dei sistemi contabili delle diverse entità pubbliche nei singoli paesi, come nel caso dell’Italia. Le due dimensioni richiamate mostrano crescenti punti di contatto. Negli ultimi anni è emerso un forte orientamento politico e culturale verso la convergenza dei bilanci di tutte le amministrazioni pubbliche, qualunque sia il paese o il livello istituzionale di appartenenza, su un modello economico-patrimoniale basato sul bilancio delle imprese. I principi contabili emanati dall’International Public Sector Accounting Standards Board (IPSASB) dell’International Federation of Accountants (IFAC) sono espressione di questo orientamento. Sebbene l’evoluzione dei sistemi contabili pubblici verso modelli economico-patrimoniali Si profili come trend di fondo del cambiamento contabile, le modalità e i tempi con cui i vari paesi e istituzioni internazionali stanno adeguando i loro bilanci agli IPSAS sono molto diversi. La stessa opportunità che i sistemi contabili pubblici adottino una logica economico-patrimoniale “piena”, abbandonando la tradizionale contabilità su base finanziaria, è oggetto di posizioni contrastanti in dottrina. La prima parte di questo volume intende fornire elementi descrittivi e di riflessione critica, sia pure necessariamente parziali, sulle tendenze in atto nello scenario internazionale. A tal fine, i contenuti e i profili istituzionali del processo di formazione e implementazione degli IPSAS sono innanzitutto analizzati dal punto di vista dello standard-setter (Stefano Pozzoli) e di un autorevole commentatore “esterno” (James L. Chan). Nel contributo successivo (Vicente Montesinos Julve), l’adattamento del sistemi contabili agli IPSAS viene collocato tra le scelte riguardanti il generale ridisegno del sistema informativo delle entità pubbliche, conseguenti all’evoluzione dei profili gestionali e di accountability di queste ultime. L’analisi dei casi della Spagna e della Unione Europea (Vicente Montesinos, Aurelio Tommasetti e Marco Bisogno) fornisce elementi significativi circa le concrete modalità di integrazione degli IPSAS nei sistemi informativo-contabili e la possibile con vivenza tra sistemi economico-patrimoniali e di tipo finanziario. Infine, il tema dell’armonizzazione contabile viene considerato nella prospettiva dell’accrescimento della partecipazione democratica (Raffaele Fiume) e in relazione alla domanda e alle difficoltà di avanzamento della riforma contabile nella pubblica amministrazione italiana (Lidia D’Alessio & Marco Virginillo). La seconda parte del volume riporta le esperienze, i punti di vista e le proposte sul tema di alcuni attori-chiave del contesto italiano: la Ragioneria generale dello Stato (Biagio Mazzotta e Angelo Passaro), le Regioni (Cesare Meletti), la Professione contabile (Giosuè Boldrini). Dai contributi emergono le specifiche e differenti accezioni di armonizzazione contabile utilizzate nel nostro Paese e gli elementi peculiari che ancora lo rendono distante dal mondo contabile orientato agli IPSAS. Si conferma l’opportunità che il recepimento degli IPSAS si configuri non come forzata standardizzazione delle pratiche contabili ma come processo di “adattamento” degli standards alle specifiche realtà locali. L’ultimo capitolo (Mariano D’Amore) raccoglie alcuni spunti di riflessione e sottolinea alcune “questioni aperte”. Esso rivela il convincimento che un approccio sistemico, che consideri in modo equilibrato i diversi interessi e i molteplici profili di accountability convergenti sulle amministrazioni pubbliche, possa contribuire all’avanzamento degli studi e delle pratiche nel campo dell’armonizzazione dei sistemi contabili pubblici.
2008
978-88-386-6445-8
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