Il saggio affronta il tema dell'amministrazione delle società a responsabilità limitata muovendo dall'affermazione (sulla cui base si ritiene di poter colmare le lacune della relativa disciplina) della persistente organizzazione corporativa del tipo, anche nella sua configurazione post riforma. Vengono all'esame, dunque, in primo luogo, i profili strutturali, con l'approfondimento delle modalità di funzionamento dell'organo nei suoi diversi modelli, di stampo capitalistico (rispetto ai quali, si sofferma l'attenzione, in particolare, sulla portata dell'alterazione che, alla natura collegiale dei procedimenti decisori dell'organo consiliare, deriva dalla previsione statutaria dell'adottabilità di decisioni mediante consultazione scritta o sulla base del consenso espresso per iscritto) e di stampo personalistico (rispetto ai quali, si valuta segnatamente la compatibilità delle regole dell'amministrazione disgiuntiva o congiuntiva dettate per le società di persone). Viene al vaglio, poi, il tema delle competenze dell'organo amministrativo e dei rapporti tra amministratori e soci, che nella nuova s.r.l. non sono più ispirati, come invece nelle s.p.a., ad una netta separazione di ruoli. La disamina si sofferma pertanto sulle implicazioni di varia natura che derivano dall'ingerenza dell'organo decisionale dei soci sull'attività prettamente gestionale. Sono allora presi in esame anche gli aspetti attinenti alla particolare ingerenza sull'amministrazione (che può aver luogo per mezzo del c.d. arbitrato economico di soggetti addirittura estranei alla società), sottolineandosene i non pochi momenti di criticità. La disamina si estende, infine, al tema della rappresentanza legale (intimamente connesso con quello dell'amministrazione), in ordine al quale la riflessione si concentra essenzialmente sulla questione della rilevanza esterna delle limitazioni dei poteri rappresentativi: in particolare, sulla questione della rilevanza nei confronti dei terzi del difetto della decisione gestionale (dell'organo consiliare o comunque plurisoggettivo) che dovrebbe supportare l'atto negoziale compiuto dal legale rappresentante.

"MODELLI DI AMMINISTRAZIONE NELLA SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA"

CACCAVALE, Ciro
2007-01-01

Abstract

Il saggio affronta il tema dell'amministrazione delle società a responsabilità limitata muovendo dall'affermazione (sulla cui base si ritiene di poter colmare le lacune della relativa disciplina) della persistente organizzazione corporativa del tipo, anche nella sua configurazione post riforma. Vengono all'esame, dunque, in primo luogo, i profili strutturali, con l'approfondimento delle modalità di funzionamento dell'organo nei suoi diversi modelli, di stampo capitalistico (rispetto ai quali, si sofferma l'attenzione, in particolare, sulla portata dell'alterazione che, alla natura collegiale dei procedimenti decisori dell'organo consiliare, deriva dalla previsione statutaria dell'adottabilità di decisioni mediante consultazione scritta o sulla base del consenso espresso per iscritto) e di stampo personalistico (rispetto ai quali, si valuta segnatamente la compatibilità delle regole dell'amministrazione disgiuntiva o congiuntiva dettate per le società di persone). Viene al vaglio, poi, il tema delle competenze dell'organo amministrativo e dei rapporti tra amministratori e soci, che nella nuova s.r.l. non sono più ispirati, come invece nelle s.p.a., ad una netta separazione di ruoli. La disamina si sofferma pertanto sulle implicazioni di varia natura che derivano dall'ingerenza dell'organo decisionale dei soci sull'attività prettamente gestionale. Sono allora presi in esame anche gli aspetti attinenti alla particolare ingerenza sull'amministrazione (che può aver luogo per mezzo del c.d. arbitrato economico di soggetti addirittura estranei alla società), sottolineandosene i non pochi momenti di criticità. La disamina si estende, infine, al tema della rappresentanza legale (intimamente connesso con quello dell'amministrazione), in ordine al quale la riflessione si concentra essenzialmente sulla questione della rilevanza esterna delle limitazioni dei poteri rappresentativi: in particolare, sulla questione della rilevanza nei confronti dei terzi del difetto della decisione gestionale (dell'organo consiliare o comunque plurisoggettivo) che dovrebbe supportare l'atto negoziale compiuto dal legale rappresentante.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11367/16012
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