Il gender pay gap (GPG) rappresenta la differenza media tra i guadagni di uomini e donne: si tratta di un fenomeno influenzato da vari fattori, tra cui la segregazione occupazionale, le differenze nel capitale umano e le aspettative culturali sui ruoli di genere. La recente direttiva europea sulla trasparenza retributiva mira a ridurre tali disparità attraverso misure che promuovono la trasparenza salariale, obbligando i datori di lavoro a fornire informazioni sui livelli salariali e vietando clausole contrattuali che limitano la divulgazione dei dati retributivi. Inoltre, la direttiva richiede che le differenze salariali siano giustificate da criteri oggettivi e non discriminatori, ponendo l’accento sull’importanza della contrattazione collettiva e della partecipazione sindacale per affrontare il problema del GPG.
Gender pay gap, trasparenza delle condizioni contrattuali e reportistica di sostenibilità
Eufrasia Sena
2025-01-01
Abstract
Il gender pay gap (GPG) rappresenta la differenza media tra i guadagni di uomini e donne: si tratta di un fenomeno influenzato da vari fattori, tra cui la segregazione occupazionale, le differenze nel capitale umano e le aspettative culturali sui ruoli di genere. La recente direttiva europea sulla trasparenza retributiva mira a ridurre tali disparità attraverso misure che promuovono la trasparenza salariale, obbligando i datori di lavoro a fornire informazioni sui livelli salariali e vietando clausole contrattuali che limitano la divulgazione dei dati retributivi. Inoltre, la direttiva richiede che le differenze salariali siano giustificate da criteri oggettivi e non discriminatori, ponendo l’accento sull’importanza della contrattazione collettiva e della partecipazione sindacale per affrontare il problema del GPG.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


