Il saggio analizza la disciplina del recesso nel contesto delle piattaforme digitali, distinguendo tra il recesso dal rapporto di partecipazione alla piattaforma e il recesso dai singoli contratti conclusi tramite essa. La trattazione prende avvio dal quadro normativo europeo, in particolare dal Regolamento Europeo UE 2019/1150 noto come Platform to Business ed dal Regolamento Europeo UE 2022/2065, noto come Digital Service Act, evidenziando come il legislatore europeo tenda a privilegiare strumenti alternativi al recesso, come la sospensione o limitazione del servizio, lasciando alla cessazione definitiva un ruolo residuale. L’autore indaga le tre principali fonti del recesso: legale generale, legale specifica e negoziale, evidenziando come l’esercizio del recesso si differenzi in base alla natura della piattaforma (di piccole o grandi dimensioni), alla qualifica del soggetto (fornitore, operatore commerciale o consumatore), e alla struttura del rapporto giuridico (continuativo, occasionale, o contrattualmente tipizzato). Viene quindi ricostruita, anche in via analogica, una disciplina coerente del recesso, alla luce dei principi di equità, trasparenza e proporzionalità. Il saggio mette in luce la tensione tra libertà economica e tutela dell’affidamento degli utenti, sottolineando l’importanza di procedure di preavviso, motivazione e conservazione dei dati anche dopo il recesso, in particolare per le piattaforme di rilevanza sistemica. Infine, si propone una lettura evolutiva del recesso come strumento ordinario di autodeterminazione contrattuale anche nei rapporti digitali, in risposta alla crescente standardizzazione e automatizzazione delle relazioni giuridiche online.
Il recesso
Roberto Bocchini
2025-01-01
Abstract
Il saggio analizza la disciplina del recesso nel contesto delle piattaforme digitali, distinguendo tra il recesso dal rapporto di partecipazione alla piattaforma e il recesso dai singoli contratti conclusi tramite essa. La trattazione prende avvio dal quadro normativo europeo, in particolare dal Regolamento Europeo UE 2019/1150 noto come Platform to Business ed dal Regolamento Europeo UE 2022/2065, noto come Digital Service Act, evidenziando come il legislatore europeo tenda a privilegiare strumenti alternativi al recesso, come la sospensione o limitazione del servizio, lasciando alla cessazione definitiva un ruolo residuale. L’autore indaga le tre principali fonti del recesso: legale generale, legale specifica e negoziale, evidenziando come l’esercizio del recesso si differenzi in base alla natura della piattaforma (di piccole o grandi dimensioni), alla qualifica del soggetto (fornitore, operatore commerciale o consumatore), e alla struttura del rapporto giuridico (continuativo, occasionale, o contrattualmente tipizzato). Viene quindi ricostruita, anche in via analogica, una disciplina coerente del recesso, alla luce dei principi di equità, trasparenza e proporzionalità. Il saggio mette in luce la tensione tra libertà economica e tutela dell’affidamento degli utenti, sottolineando l’importanza di procedure di preavviso, motivazione e conservazione dei dati anche dopo il recesso, in particolare per le piattaforme di rilevanza sistemica. Infine, si propone una lettura evolutiva del recesso come strumento ordinario di autodeterminazione contrattuale anche nei rapporti digitali, in risposta alla crescente standardizzazione e automatizzazione delle relazioni giuridiche online.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.