L’articolo 17 del d.lgs. 19 agosto 2016, n. 175 (Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica) con disposizione sicuramente innovativa introduce una disciplina di carattere generale per le società a partecipazione mista pubblico-privata, pur non fornendo alcuna definizione di tale “tipologia” societaria. Dopo aver preliminarmente individuato gli elementi identificativi della fattispecie – arrivando a differenziare le società a partecipazione mista pubblico-privata dalle “altre” società miste, in cui si assiste a una “coabitazione” tra socio pubblico e socio privato ma aventi una diversa finalità – ci si sofferma sulle ricadute di carattere sistematico della “rivisitazione” del c.d. partenariato pubblico-privato, così come operata dal nuovo codice dei contratti pubblici. Le società a partecipazione mista pubblico-privata vengono, infatti, ricondotte all’ipotesi più significativa del c.d. partenariato istituzionalizzato; in tale prospettiva, si individuano gli “strumenti” societari idonei ad attuare alcune delle disposizioni generali in tema di partenariato pubblico-privato che possono ritenersi compatibili con tale forma di “collaborazione”; ciò specialmente per quanto attiene al rischio “operativo”. Diversi sono i profili di criticità che vengono analizzati, nello specifico: il rilievo della partecipazione pubblica maggioritaria e del contratto di servizio ai fini della necessità (che si critica) che le società in esame siano sempre società a “controllo pubblico”; le peculiarità della partecipazione del socio privato caratterizzata dalla “temporaneità” e la conseguente individuazione dei “meccanismi” volti a consentire la sua “sostituzione”. Particolare attenzione viene, altresì, dedicata al ruolo delle due “categorie” di soci e alla relativa articolazione statutaria finalizzata il più possibile ad un equilibrio dei rispettivi interessi, evidenziando i “limiti” al contenuto delle deroghe alla disciplina di diritto comune che il Testo Unico consente di introdurre per tali tipi di società.

Socio privato e governance delle società a partecipazione mista pubblico-privata

Mercedes Guarini
2024-01-01

Abstract

L’articolo 17 del d.lgs. 19 agosto 2016, n. 175 (Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica) con disposizione sicuramente innovativa introduce una disciplina di carattere generale per le società a partecipazione mista pubblico-privata, pur non fornendo alcuna definizione di tale “tipologia” societaria. Dopo aver preliminarmente individuato gli elementi identificativi della fattispecie – arrivando a differenziare le società a partecipazione mista pubblico-privata dalle “altre” società miste, in cui si assiste a una “coabitazione” tra socio pubblico e socio privato ma aventi una diversa finalità – ci si sofferma sulle ricadute di carattere sistematico della “rivisitazione” del c.d. partenariato pubblico-privato, così come operata dal nuovo codice dei contratti pubblici. Le società a partecipazione mista pubblico-privata vengono, infatti, ricondotte all’ipotesi più significativa del c.d. partenariato istituzionalizzato; in tale prospettiva, si individuano gli “strumenti” societari idonei ad attuare alcune delle disposizioni generali in tema di partenariato pubblico-privato che possono ritenersi compatibili con tale forma di “collaborazione”; ciò specialmente per quanto attiene al rischio “operativo”. Diversi sono i profili di criticità che vengono analizzati, nello specifico: il rilievo della partecipazione pubblica maggioritaria e del contratto di servizio ai fini della necessità (che si critica) che le società in esame siano sempre società a “controllo pubblico”; le peculiarità della partecipazione del socio privato caratterizzata dalla “temporaneità” e la conseguente individuazione dei “meccanismi” volti a consentire la sua “sostituzione”. Particolare attenzione viene, altresì, dedicata al ruolo delle due “categorie” di soci e alla relativa articolazione statutaria finalizzata il più possibile ad un equilibrio dei rispettivi interessi, evidenziando i “limiti” al contenuto delle deroghe alla disciplina di diritto comune che il Testo Unico consente di introdurre per tali tipi di società.
2024
979-12-211-0935-1
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11367/139442
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