Il contributo rappresenta una prima riflessione sull’opera ‘classica’ di Giuseppe Capograssi, Studi sull’esperienza giuridica, del 1932, ripubblicata da Vincenzo Omaggio. Grazie all’introduzione-saggio e alle altre ricerche dedicate dal Curatore al filosofo sulmonese, si definisce il nocciolo fondamentale dell'‘esperienza giuridica’ come il grande tema rousseauviano della legittimazione del potere politico sovrano e dell'obbedienza distaccandosi dalla via hobbesiana, dell’auctoritas, non veritas facit legem, per percorrere quella vichiana, dell'auctoritas pars rationis. Attraverso quest’ultima si sperimenta il tentativo di ‘conciliazione’ di libertà e autorità e di elaborare il rapporto fra fatto e diritto connettendo la preistoria spirituale della legge e la sua positivizzazione. Si rilevano, brevemente, i rapporti fra Capograssi e il Kelsen degli Hauptprobleme, quasi sempre, invece, analizzati a partire dal Kelsen tradotto. Si analizzano i profili generali del rapporto fra Capograssi e l’opera di Benedetto Croce, in particolate con la Riduzione della filosofia del diritto alla filosofia dell'economia e la Filosofia della pratica, e si sottolinea la centralità dell’opera di Croce, in particolare il concetto di ‘vitalità, anche per le opere successive di Capograssi. Si rileva, infine, come la filosofia dell’esperienza giuridica si costituisca un approccio necessario per il nostro tempo storico che, entro lo Stato costituzionale di diritto europeo, è contrassegnato, sempre più, da profonde trasformazioni e crisi.
Capograssi e l’‘esperienza giuridica’ ovvero, dalla “prei-storia spirituale” alla positivizzazione del diritto
Luongo Antonio
2024-01-01
Abstract
Il contributo rappresenta una prima riflessione sull’opera ‘classica’ di Giuseppe Capograssi, Studi sull’esperienza giuridica, del 1932, ripubblicata da Vincenzo Omaggio. Grazie all’introduzione-saggio e alle altre ricerche dedicate dal Curatore al filosofo sulmonese, si definisce il nocciolo fondamentale dell'‘esperienza giuridica’ come il grande tema rousseauviano della legittimazione del potere politico sovrano e dell'obbedienza distaccandosi dalla via hobbesiana, dell’auctoritas, non veritas facit legem, per percorrere quella vichiana, dell'auctoritas pars rationis. Attraverso quest’ultima si sperimenta il tentativo di ‘conciliazione’ di libertà e autorità e di elaborare il rapporto fra fatto e diritto connettendo la preistoria spirituale della legge e la sua positivizzazione. Si rilevano, brevemente, i rapporti fra Capograssi e il Kelsen degli Hauptprobleme, quasi sempre, invece, analizzati a partire dal Kelsen tradotto. Si analizzano i profili generali del rapporto fra Capograssi e l’opera di Benedetto Croce, in particolate con la Riduzione della filosofia del diritto alla filosofia dell'economia e la Filosofia della pratica, e si sottolinea la centralità dell’opera di Croce, in particolare il concetto di ‘vitalità, anche per le opere successive di Capograssi. Si rileva, infine, come la filosofia dell’esperienza giuridica si costituisca un approccio necessario per il nostro tempo storico che, entro lo Stato costituzionale di diritto europeo, è contrassegnato, sempre più, da profonde trasformazioni e crisi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.