Le recenti analisi sviluppate da Unioncamere, tese a monitorare l’andamento dell’imprenditorialità femminile nel nostro Paese, mostrano con evidenza come se nel confronto a livello europeo si registri un significativo ritardo nella partecipazione della componente femminile alla vita d’impresa, sul piano regionale, la maggioranza delle imprese femminili del Paese sia localizzata nel Mezzogiorno, con punte di più spiccata concentrazione in Molise e Basilicata (Unioncamere, 2022). Sebbene questo dato non riesca a colmare la strutturale criticità che caratterizza il mercato del lavoro nelle nostre regioni del Sud dove l’occupazione femminile registra, in assoluto, livelli significativamente inferiori alla media nazionale ed enormemente ridotti rispetto a quella europea (Barbaschi, 2020), ciononostante esso rappresenta, in ogni caso, un segnale importante ai fini dello sviluppo socio economico di tali regioni, in particolar modo alla luce delle più recenti misure varate dal Mise a valere sui fondi PNRR, per la costituzione ed il consolidamento delle imprese femminili (Decreto MISE 24/11/2021). La metodologia impiegata nel lavoro parte, dunque, da un’attenta analisi delle caratteristiche peculiari che l’imprenditoria femminile assume nel nostro Paese, con particolare attenzione per gli aspetti distributivi e per i settori in cui il fenomeno assume più elevata concentrazione geografica. Obiettivo del contributo è la realizzazione di una mappatura, quanto più possibile esaustiva del fenomeno, per lasciare emergere le combinazioni di fattori significativi in grado di suggerire utili opzioni di sviluppo per le aree interne del Mezzogiorno, anche nella prospettiva di vantaggiosi esiti derivanti dalle iniziative poste in essere per l’incentivazione dell’imprenditorialità femminile. Gli esiti dell’analisi condotta permettono di evidenziare, in tal modo, l’esistenza di una certa dinamicità dell’iniziativa femminile nelle imprese del settore agricolo nel Mezzogiorno, particolarmente interessante in quanto assume particolare evidenza nel comparto vitivinicolo il cui incremento in queste regioni si rivela sensibile e in progressiva crescita da oltre un decennio. In questo senso è possibile attribuire alla componente femminile un imprevedibile ruolo di driver di crescita aziendale nelle attività legate ad una valorizzazione delle potenzialità espresse da innovative forme produttive nel contesto dell’agricoltura meridionale. Tale caratteristica emerge efficacemente allorché si affermano modelli che combinano forme di conduzione declinate intorno al settore vitivinicolo unitamente ad attività di ristorazione e ospitalità, il cui effetto indotto si riflette su di una più efficace valorizzazione delle aree interne del paese, che contribuisce all’auspicato contenimento dell’esodo di popolazione e al conseguente recupero di manutenzione del territorio.

L’imprenditoria femminile nel Mezzogiorno. Casi di studio di rigenerazione territoriale

D'Aponte V.
2023-01-01

Abstract

Le recenti analisi sviluppate da Unioncamere, tese a monitorare l’andamento dell’imprenditorialità femminile nel nostro Paese, mostrano con evidenza come se nel confronto a livello europeo si registri un significativo ritardo nella partecipazione della componente femminile alla vita d’impresa, sul piano regionale, la maggioranza delle imprese femminili del Paese sia localizzata nel Mezzogiorno, con punte di più spiccata concentrazione in Molise e Basilicata (Unioncamere, 2022). Sebbene questo dato non riesca a colmare la strutturale criticità che caratterizza il mercato del lavoro nelle nostre regioni del Sud dove l’occupazione femminile registra, in assoluto, livelli significativamente inferiori alla media nazionale ed enormemente ridotti rispetto a quella europea (Barbaschi, 2020), ciononostante esso rappresenta, in ogni caso, un segnale importante ai fini dello sviluppo socio economico di tali regioni, in particolar modo alla luce delle più recenti misure varate dal Mise a valere sui fondi PNRR, per la costituzione ed il consolidamento delle imprese femminili (Decreto MISE 24/11/2021). La metodologia impiegata nel lavoro parte, dunque, da un’attenta analisi delle caratteristiche peculiari che l’imprenditoria femminile assume nel nostro Paese, con particolare attenzione per gli aspetti distributivi e per i settori in cui il fenomeno assume più elevata concentrazione geografica. Obiettivo del contributo è la realizzazione di una mappatura, quanto più possibile esaustiva del fenomeno, per lasciare emergere le combinazioni di fattori significativi in grado di suggerire utili opzioni di sviluppo per le aree interne del Mezzogiorno, anche nella prospettiva di vantaggiosi esiti derivanti dalle iniziative poste in essere per l’incentivazione dell’imprenditorialità femminile. Gli esiti dell’analisi condotta permettono di evidenziare, in tal modo, l’esistenza di una certa dinamicità dell’iniziativa femminile nelle imprese del settore agricolo nel Mezzogiorno, particolarmente interessante in quanto assume particolare evidenza nel comparto vitivinicolo il cui incremento in queste regioni si rivela sensibile e in progressiva crescita da oltre un decennio. In questo senso è possibile attribuire alla componente femminile un imprevedibile ruolo di driver di crescita aziendale nelle attività legate ad una valorizzazione delle potenzialità espresse da innovative forme produttive nel contesto dell’agricoltura meridionale. Tale caratteristica emerge efficacemente allorché si affermano modelli che combinano forme di conduzione declinate intorno al settore vitivinicolo unitamente ad attività di ristorazione e ospitalità, il cui effetto indotto si riflette su di una più efficace valorizzazione delle aree interne del paese, che contribuisce all’auspicato contenimento dell’esodo di popolazione e al conseguente recupero di manutenzione del territorio.
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