L’analisi parte dalla disciplina delle neo-introdotte ordinanze di accoglimento e rigetto della domanda disciplinate dagli art. 183-ter e 183-quater c.p.c. Muovendo dall’esame delle caratteristiche e dal loro possibile inquadramento sotto il profilo strutturale e funzionale, si sofferma sui molteplici aspetti controversi e sulla scelta del legislatore di individuare il rimedio impugnatorio nel reclamo cautelare. L’indagine evidenzia, da un lato, le possibili asimmetrie e, dall’altro, il possibile sbocco ermeneutico del richiamo all’art. 669-terdecies c.p.c., quale possibile fondamento dell’estensione del reclamo, come rimedio utilizzabile anche per i provvedimenti sommari non cautelari.
Un nuovo modello definitorio: le ordinanze provvisorie di accoglimento e di rigetto della domanda. Tra tanti interrogativi e un possibile argomento per l’estensione del reclamo quale rimedio contro i provvedimenti sommari non cautelari.
Fabio Savino
2024-01-01
Abstract
L’analisi parte dalla disciplina delle neo-introdotte ordinanze di accoglimento e rigetto della domanda disciplinate dagli art. 183-ter e 183-quater c.p.c. Muovendo dall’esame delle caratteristiche e dal loro possibile inquadramento sotto il profilo strutturale e funzionale, si sofferma sui molteplici aspetti controversi e sulla scelta del legislatore di individuare il rimedio impugnatorio nel reclamo cautelare. L’indagine evidenzia, da un lato, le possibili asimmetrie e, dall’altro, il possibile sbocco ermeneutico del richiamo all’art. 669-terdecies c.p.c., quale possibile fondamento dell’estensione del reclamo, come rimedio utilizzabile anche per i provvedimenti sommari non cautelari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.