Lo studio dei conflitti tra Amministrazioni, sebbene sia stato trascurato per molto tempo, è tornato, in tempi recentissimi, ad essere indagato dalla dottrina. A causa di diversi fattori l’emersione dei conflitti è, infatti, divenuto un fenomeno visibile ed esplosivo: il pluralismo istituzionale, la frammentazione delle funzioni amministrative, la disarticolazione territoriale, l’allargamento dell’area della vigilanza concorrono a generare nuovi e continui conflitti tra Amministrazioni rispetto agli interessi loro affidati. In alcuni casi, l’ordinamento amministrativo, sia a livello statale che regionale, mette a disposizione delle Amministrazioni degli specifici strumenti (“procedimenti conflittuali”), che consentono alle parti di risolvere i conflitti tra gli interessi pubblici (“conflitti amministrativi”). Quando ciò non avviene, la mancanza di tali strumenti determina, di fatto, una “fuga” delle Amministrazioni verso il processo costituzionale e quello amministrativo. Per molteplici ragioni, esaminate nello studio, tuttavia, il conflitto di attribuzione costituzionale ha, negli ultimi anni, perso appetibilità, tanto da indurre le Amministrazioni a rivolgersi in modo preponderante al giudice amministrativo, riversando su quest’ultimo un ampio contenzioso. Le Amministrazioni non agiscono in giudizio solo a tutela delle proprie funzioni, ma anche di interessi sovraindividuali con ripercussioni sull’intero sistema della giustizia amministrativa e sull’ordinamento. Lo studio mira, in ultima analisi, a dimostrare che la risoluzione in via giurisdizionale dei conflitti tra Amministrazioni non è sempre in grado di risolverli ma, al contrario, rischia di renderli un fenomeno ciclico e stagnante.

Conflitti e liti tra Pubbliche Amministrazioni

Sabrina Tranquilli
2022-01-01

Abstract

Lo studio dei conflitti tra Amministrazioni, sebbene sia stato trascurato per molto tempo, è tornato, in tempi recentissimi, ad essere indagato dalla dottrina. A causa di diversi fattori l’emersione dei conflitti è, infatti, divenuto un fenomeno visibile ed esplosivo: il pluralismo istituzionale, la frammentazione delle funzioni amministrative, la disarticolazione territoriale, l’allargamento dell’area della vigilanza concorrono a generare nuovi e continui conflitti tra Amministrazioni rispetto agli interessi loro affidati. In alcuni casi, l’ordinamento amministrativo, sia a livello statale che regionale, mette a disposizione delle Amministrazioni degli specifici strumenti (“procedimenti conflittuali”), che consentono alle parti di risolvere i conflitti tra gli interessi pubblici (“conflitti amministrativi”). Quando ciò non avviene, la mancanza di tali strumenti determina, di fatto, una “fuga” delle Amministrazioni verso il processo costituzionale e quello amministrativo. Per molteplici ragioni, esaminate nello studio, tuttavia, il conflitto di attribuzione costituzionale ha, negli ultimi anni, perso appetibilità, tanto da indurre le Amministrazioni a rivolgersi in modo preponderante al giudice amministrativo, riversando su quest’ultimo un ampio contenzioso. Le Amministrazioni non agiscono in giudizio solo a tutela delle proprie funzioni, ma anche di interessi sovraindividuali con ripercussioni sull’intero sistema della giustizia amministrativa e sull’ordinamento. Lo studio mira, in ultima analisi, a dimostrare che la risoluzione in via giurisdizionale dei conflitti tra Amministrazioni non è sempre in grado di risolverli ma, al contrario, rischia di renderli un fenomeno ciclico e stagnante.
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