Il contributo analizza alcune esperienze di «zone economiche speciali» presenti all’interno dell’Unione Europea, per confrontarle con il recente tentativo di introdurle in Italia quali veicoli per il rilancio dell’economia locale e nazionale. Tali zone sono uno strumento finalizzato al livellamento delle divergenze territoriali interne al Paese, ma assumono un ruolo funzionale non solo allo sviluppo dell’economia nazionale, ma anche all’implementazione della politica di coesione territoriale dell’Unione Europea. L’indagine evidenzia che il ruolo dell’Unione negli interventi volti a ridurre le disparità regionali si è nel tempo rafforzato tramite le politiche di coesione territoriale e il duplice ruolo assunto dalla Commissione nel monitoraggio dei programmi concordati negli accordi di partenariato e nella vigilanza sugli aiuti di Stato concessi a livello regionale. Dopo un breve inquadramento definitorio e una ricostruzione del percorso che ha reso tali zone un fenomeno globale, si esaminano le esperienze europee maggiormente consolidate dell’Irlanda, del Portogallo, della Lettonia e della Polonia. La seconda parte del contributo analizza, alla luce dell’analisi comparata, l’istituzione delle ZES in Italia per svolgere alcune conclusioni sul loro ruolo nel futuro delle politiche di coesione territoriali.

Le «zone economiche speciali» e la coesione territoriale: indagine comparata nell’Unione Europea e analisi del tentativo italiano

Sabrina Tranquilli
2020-01-01

Abstract

Il contributo analizza alcune esperienze di «zone economiche speciali» presenti all’interno dell’Unione Europea, per confrontarle con il recente tentativo di introdurle in Italia quali veicoli per il rilancio dell’economia locale e nazionale. Tali zone sono uno strumento finalizzato al livellamento delle divergenze territoriali interne al Paese, ma assumono un ruolo funzionale non solo allo sviluppo dell’economia nazionale, ma anche all’implementazione della politica di coesione territoriale dell’Unione Europea. L’indagine evidenzia che il ruolo dell’Unione negli interventi volti a ridurre le disparità regionali si è nel tempo rafforzato tramite le politiche di coesione territoriale e il duplice ruolo assunto dalla Commissione nel monitoraggio dei programmi concordati negli accordi di partenariato e nella vigilanza sugli aiuti di Stato concessi a livello regionale. Dopo un breve inquadramento definitorio e una ricostruzione del percorso che ha reso tali zone un fenomeno globale, si esaminano le esperienze europee maggiormente consolidate dell’Irlanda, del Portogallo, della Lettonia e della Polonia. La seconda parte del contributo analizza, alla luce dell’analisi comparata, l’istituzione delle ZES in Italia per svolgere alcune conclusioni sul loro ruolo nel futuro delle politiche di coesione territoriali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11367/110737
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