Il volume si propone di riflettere, in un’ottica multidisciplinare, sul fenomeno della violenza in famiglia, da sempre luogo ambivalente, che può essere sede privilegiata della cura, oppure teatro di sofferenza, o addirittura di morte. Oggetto di indagine sono le relazioni familiari disfunzionali, i difetti di comunicazione da cui esse scaturiscono, nonché le conseguenze derivanti dalla deprivazione affettiva, con particolare riferimento allo sviluppo cognitivo e alla dimensione emotivo-affettiva nello sviluppo infantile. L’analisi si avvale anche del suggestivo espediente narrativo fornito dalla cultura classica e dalla tragedia greca, allo scopo di significare e interpretare gli archetipi della violenza intrafamiliare che attraverso il mito diventano struttura permanente dell’umanità. Se l’analisi mostra una famiglia che smette di essere un “contenitore protettivo e di cura” per trasformarsi in luogo di incuria e irresponsabilità, fino a diventare uno spazio violento e distruttivo, la riflessione richiede imperativamente un intervento pedagogico per la cura dei legami nelle famiglie conflittuali, a partire dalle “patologie più tipiche”, dagli insiemi familiari con genitori separati fino ai conflitti più gravi e irreparabili segnati da crimini e violenza intradomestica. Il tentativo è quello di sistematizzare l’intervento pedagogico, anche nei conflitti più complessi e inconciliabili, nella prospettiva di una cura educativa responsabile quale “atto civile” che la comunità dei professionisti dell’educazione deve esprimere, soprattutto nei riguardi dei legami che crescono nei contesti sociali più fragili e a rischio.

Prefazione

Maria Luisa Iavarone
2022-01-01

Abstract

Il volume si propone di riflettere, in un’ottica multidisciplinare, sul fenomeno della violenza in famiglia, da sempre luogo ambivalente, che può essere sede privilegiata della cura, oppure teatro di sofferenza, o addirittura di morte. Oggetto di indagine sono le relazioni familiari disfunzionali, i difetti di comunicazione da cui esse scaturiscono, nonché le conseguenze derivanti dalla deprivazione affettiva, con particolare riferimento allo sviluppo cognitivo e alla dimensione emotivo-affettiva nello sviluppo infantile. L’analisi si avvale anche del suggestivo espediente narrativo fornito dalla cultura classica e dalla tragedia greca, allo scopo di significare e interpretare gli archetipi della violenza intrafamiliare che attraverso il mito diventano struttura permanente dell’umanità. Se l’analisi mostra una famiglia che smette di essere un “contenitore protettivo e di cura” per trasformarsi in luogo di incuria e irresponsabilità, fino a diventare uno spazio violento e distruttivo, la riflessione richiede imperativamente un intervento pedagogico per la cura dei legami nelle famiglie conflittuali, a partire dalle “patologie più tipiche”, dagli insiemi familiari con genitori separati fino ai conflitti più gravi e irreparabili segnati da crimini e violenza intradomestica. Il tentativo è quello di sistematizzare l’intervento pedagogico, anche nei conflitti più complessi e inconciliabili, nella prospettiva di una cura educativa responsabile quale “atto civile” che la comunità dei professionisti dell’educazione deve esprimere, soprattutto nei riguardi dei legami che crescono nei contesti sociali più fragili e a rischio.
2022
978-88-351-3858-7
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