Tra le differenti categorie di “confini”, nei cui confronti le innovazioni tecnologiche appaiono di assoluto rilievo, senza alcun dubbio, una posizione preminente va attribuita alla individuazione e perimetrazione delle sub-aree regionali sottoposte al potenziale rischio ambientale. Mentre il controllo del territorio da terra richiede numerose risorse umane le cui carenze finiscono per renderne improbabile l’azione, le tecniche più avanzate di osservazione attraverso satellite e mappatura con l’impiego di droni adeguatamente attrezzati, consentono il conseguimento di risultati di estrema efficacia ed immediatezza. La costruzione, nel senso di individuazione e mappatura, dei “confini”, che perimetrano le aree in cui sono presenti situazioni di “rischio”, sia immediato, sia mediato, in funzione di particolari condizioni di esposizione ambientale, rappresenta un importante fattore di prevenzione e contrasto del “rischio” che contribuisce alla salvaguardia del bene territoriale e della vivibilità. Il contributo, discutendo la spinosa questione degli scarichi illegali di rifiuti pericolosi in aree non adeguatamente controllate, pone l’accento sull’esigenza prioritaria di una puntuale mappatura dell’esistente, oltre che, in prospettiva, del monitoraggio sistematico del territorio a rischio ambientale. L’evoluzione tecnica dei sistemi di rilevamento, la verifica di “best practices” conseguite in diverse realtà nazionali, vengono discusse come esempi concreti di innovativa applicazione del principio della costruzione di “confini” in ottica geografica innovativa.

Modelli digitali per rilevamento remoto (droni delicati) per il controllo e la mappatura (confini) del rischio ambientale

Caterina Nicolais
2020-01-01

Abstract

Tra le differenti categorie di “confini”, nei cui confronti le innovazioni tecnologiche appaiono di assoluto rilievo, senza alcun dubbio, una posizione preminente va attribuita alla individuazione e perimetrazione delle sub-aree regionali sottoposte al potenziale rischio ambientale. Mentre il controllo del territorio da terra richiede numerose risorse umane le cui carenze finiscono per renderne improbabile l’azione, le tecniche più avanzate di osservazione attraverso satellite e mappatura con l’impiego di droni adeguatamente attrezzati, consentono il conseguimento di risultati di estrema efficacia ed immediatezza. La costruzione, nel senso di individuazione e mappatura, dei “confini”, che perimetrano le aree in cui sono presenti situazioni di “rischio”, sia immediato, sia mediato, in funzione di particolari condizioni di esposizione ambientale, rappresenta un importante fattore di prevenzione e contrasto del “rischio” che contribuisce alla salvaguardia del bene territoriale e della vivibilità. Il contributo, discutendo la spinosa questione degli scarichi illegali di rifiuti pericolosi in aree non adeguatamente controllate, pone l’accento sull’esigenza prioritaria di una puntuale mappatura dell’esistente, oltre che, in prospettiva, del monitoraggio sistematico del territorio a rischio ambientale. L’evoluzione tecnica dei sistemi di rilevamento, la verifica di “best practices” conseguite in diverse realtà nazionali, vengono discusse come esempi concreti di innovativa applicazione del principio della costruzione di “confini” in ottica geografica innovativa.
2020
978-88-908926-6-0
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