I modelli di tutela penale-amministrativa “complementare” e “integrata” nei contesti leciti di base hanno contribuito a rendere il reato un “rischio sociale” imponderabile, affrancato dal principio di re-sponsabilità colpevole. Su questo sistema normativo sostanziale si è innestato un diritto giurisprudenziale che vive delle inte-razioni tra legislazione penale e processo, che “marginalizza” il ruolo giocato dall’elemento psicologi-co del reato non sulla base di consapevoli opzioni politico-criminali, bensì per soddisfare esigenze strettamente processuali di soluzione delle difficoltà probatorie poste dalla dimostrazione della parte-cipazione psicologica dell’autore al fatto. Nella materia — sotto questo profilo davvero emblematica — riguardante la prevenzione degli infor-tuni sul lavoro, la marginalizzazione della partecipazione psicologica dell’autore al reato, comune ai diversi campi del diritto penale complementare, assurge a vero e proprio paradigma di riferimento per l’imputazione del fatto. La soluzione qui proposta mira a recuperare la riconoscibilità del precetto e la prevedibilità della rispo-sta sanzionatoria, valorizzando la tendenza, già presente nel D. Lgs. 81/2008, ad attribuire rilevanza agli aspetti procedurali e organizzativi funzionali alla più efficiente ed efficace organizzazione e ge-stione della prevenzione in azienda. A fine, si ipotizza di prevedere nel c.p. clausole che condizionino la responsabilità penale al mancato rispetto di linee-guida o “buone prassi” tendenzialmente standardiz-zate, sul modello di quanto si è fatto nell’ambito della responsabilità penale degli operatori sanitari con la Legge Balduzzi e con la Legge Gelli-Bianco, operando una sintesi delle due opzioni.

TUTELA PENALE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO, LINEE-GUIDA E “BUONE PRASSI” Considerazioni per una proposta di modifica degli artt. 589 e 590 c.p. in materia di infortuni sul lavoro

Alberto De Vita
2020-01-01

Abstract

I modelli di tutela penale-amministrativa “complementare” e “integrata” nei contesti leciti di base hanno contribuito a rendere il reato un “rischio sociale” imponderabile, affrancato dal principio di re-sponsabilità colpevole. Su questo sistema normativo sostanziale si è innestato un diritto giurisprudenziale che vive delle inte-razioni tra legislazione penale e processo, che “marginalizza” il ruolo giocato dall’elemento psicologi-co del reato non sulla base di consapevoli opzioni politico-criminali, bensì per soddisfare esigenze strettamente processuali di soluzione delle difficoltà probatorie poste dalla dimostrazione della parte-cipazione psicologica dell’autore al fatto. Nella materia — sotto questo profilo davvero emblematica — riguardante la prevenzione degli infor-tuni sul lavoro, la marginalizzazione della partecipazione psicologica dell’autore al reato, comune ai diversi campi del diritto penale complementare, assurge a vero e proprio paradigma di riferimento per l’imputazione del fatto. La soluzione qui proposta mira a recuperare la riconoscibilità del precetto e la prevedibilità della rispo-sta sanzionatoria, valorizzando la tendenza, già presente nel D. Lgs. 81/2008, ad attribuire rilevanza agli aspetti procedurali e organizzativi funzionali alla più efficiente ed efficace organizzazione e ge-stione della prevenzione in azienda. A fine, si ipotizza di prevedere nel c.p. clausole che condizionino la responsabilità penale al mancato rispetto di linee-guida o “buone prassi” tendenzialmente standardiz-zate, sul modello di quanto si è fatto nell’ambito della responsabilità penale degli operatori sanitari con la Legge Balduzzi e con la Legge Gelli-Bianco, operando una sintesi delle due opzioni.
2020
9788831205054
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11367/89823
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact