Minori violenti, Adulti indifferenti. La responsabilità educativa come cifra di pedagogia civile.

Le diverse forme di violenza e di rabbia sociale, connesse a comportamenti agiti da parte di ragazzi, sempre più giovani, sono questioni tornate prepotentemente al vertice delle emergenze sociali. Poco più che bambini, spesso attraversati da un comune destino di incuria educativa e di abbandono morale, si ritrovano, sempre più soli, per strada, dove trovano rifugio nel branco e dove più facilmente incappano in condotte devianti che frequentemente sfociano in gravi atti criminali. I giovani, privati di modelli di valore, crescono senza principi autoregolativi e con un deficit di autorevolezza che si riflette nell’incapacità a riconoscere come autorevole nessuna delle istituzioni formative intorno a loro: primariamente la scuola e gli insegnanti, per finire alle forze di polizia, allo stato e alla politica. In assenza di un adulto nelle loro vite questi assumono se stessi come adulti e così cominciano a rappresentarsi anche in posture, atteggiamenti, abbigliamento e stili di vita e di consumo adultistici.