I recenti scandali legati ad alcune vicende di corruzione negli appalti di Grandi progetti cofinanziati dall’UE, tra cui il Grande Progetto Pompei, hanno dato nuova linfa al dibattito sulla necessità di una seria e netta inversione di tendenza nella legislazione in materia di appalti pubblici. In un settore già fortemente penalizzato dalla sistematica soppressione di regole e controlli giustificati dalla somma urgenza ovvero dall’emergenza, gli interventi di semplificazione si sono rivelati niente altro che un escamotage per aggirare le regole di aggiudicazione degli appalti, eludere i controlli e dequotare i principi di concorrenza e di trasparenza. Nell’imminenza della scadenza del termine per la conclusione dei lavori, gli innesti e le modifiche al d.l. n. 83/2014 che si sono resi necessari al fine di arginare e prevenire tali fenomeni, vengono oggi percepiti come un ostacolo che, al pari di altri strumenti di prevenzione della corruzione, rischiano di rivelarsi inefficaci ed inidonei a diffondere i valori della legalità e dell’etica tra le imprese.

LA CORRUZIONE NEGLI APPALTI PER IL RECUPERO DEI BENI CULTURALI. IL «GRANDE PROGETTO POMPEI»

D'ARIENZO, Mariaconcetta
2015-01-01

Abstract

I recenti scandali legati ad alcune vicende di corruzione negli appalti di Grandi progetti cofinanziati dall’UE, tra cui il Grande Progetto Pompei, hanno dato nuova linfa al dibattito sulla necessità di una seria e netta inversione di tendenza nella legislazione in materia di appalti pubblici. In un settore già fortemente penalizzato dalla sistematica soppressione di regole e controlli giustificati dalla somma urgenza ovvero dall’emergenza, gli interventi di semplificazione si sono rivelati niente altro che un escamotage per aggirare le regole di aggiudicazione degli appalti, eludere i controlli e dequotare i principi di concorrenza e di trasparenza. Nell’imminenza della scadenza del termine per la conclusione dei lavori, gli innesti e le modifiche al d.l. n. 83/2014 che si sono resi necessari al fine di arginare e prevenire tali fenomeni, vengono oggi percepiti come un ostacolo che, al pari di altri strumenti di prevenzione della corruzione, rischiano di rivelarsi inefficaci ed inidonei a diffondere i valori della legalità e dell’etica tra le imprese.
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