Da alcuni anni il Mezzogiorno sta assistendo ad un cambiamento della propria collocazione geo-economica. Da un lato, nell’Europa allargata a 27 paesi, rischia di peggiorare la posizione di marginalità economica e geografica a causa della forte competitività territoriale esercitata dai paesi dell’est europeo di recente entrati a far parte dell’Unione; dall’altro vede ridursi la propria competitività internazionale a causa del processo di apertura dei mercati mondiali, caratterizzato anche dalla forte crescita delle economie emergenti dell’est asiatico. Tuttavia, nello stesso tempo, l’espansione del commercio internazionale delle merci (con un significativo aumento dei flussi commerciali tra l’Europa e l’Asia) e delle persone (grazie soprattutto alla crescita del turismo crocieristico) nell’ambito del Mediterraneo possono conferire al Mezzogiorno una nuova centralità che deve essere assolutamente colta. E’ proprio nell’ambito della mobilità delle persone per motivazioni turistiche, in particolare nel settore del crocierismo sia nella sua forma “maggiore”, quella cioè che si svolge su lunghi percorsi su navi sempre più grandi e organizzate, sia in quella “minore” che si svolge su percorsi più concentrati utilizzando imbarcazioni di più piccola dimensione e che rientra sotto la generica definizione di “nautica da diporto”, che le opportunità per il Mezzogiorno appaiono particolarmente elevate pur se ancora decisamente sottodimensionate rispetto alle sue reali potenzialità. Nel lavoro è stata analizzata questa forma di crocierismo “minore” nella quale il Mezzogiorno, nonostante una situazione generale largamente favorevole sotto l’aspetto storico (tradizione marinara antica), geografico (circa 5.000 chilometri di coste molto varie per caratteri naturali, fisici, geomorfologi), paesaggistico, presenta evidenti ritardi non solo rispetto alle regioni centro-settentrionali ma anche rispetto ai nuovi agguerriti bacini turistici della sponda sud del Mediterraneo. E ciò a causa di una serie di inefficienze di fondo riconducibili soprattutto al lato dell’offerta, legate in particolare ad una infrastrutturazione insufficiente, sia dal punto di vista qualitativo che qualitativo, sulla quale occorre pertanto intervenire attraverso la realizzazione di una strategia globale che miri alla riqualificazione e alla riorganizzazione di tutto il sistema portuale.

Turismo nautico e infrastrutture per il diporto: il sistema meridionale tra opportunità e ritardi

GASPARINI, Maria Laura
2013-01-01

Abstract

Da alcuni anni il Mezzogiorno sta assistendo ad un cambiamento della propria collocazione geo-economica. Da un lato, nell’Europa allargata a 27 paesi, rischia di peggiorare la posizione di marginalità economica e geografica a causa della forte competitività territoriale esercitata dai paesi dell’est europeo di recente entrati a far parte dell’Unione; dall’altro vede ridursi la propria competitività internazionale a causa del processo di apertura dei mercati mondiali, caratterizzato anche dalla forte crescita delle economie emergenti dell’est asiatico. Tuttavia, nello stesso tempo, l’espansione del commercio internazionale delle merci (con un significativo aumento dei flussi commerciali tra l’Europa e l’Asia) e delle persone (grazie soprattutto alla crescita del turismo crocieristico) nell’ambito del Mediterraneo possono conferire al Mezzogiorno una nuova centralità che deve essere assolutamente colta. E’ proprio nell’ambito della mobilità delle persone per motivazioni turistiche, in particolare nel settore del crocierismo sia nella sua forma “maggiore”, quella cioè che si svolge su lunghi percorsi su navi sempre più grandi e organizzate, sia in quella “minore” che si svolge su percorsi più concentrati utilizzando imbarcazioni di più piccola dimensione e che rientra sotto la generica definizione di “nautica da diporto”, che le opportunità per il Mezzogiorno appaiono particolarmente elevate pur se ancora decisamente sottodimensionate rispetto alle sue reali potenzialità. Nel lavoro è stata analizzata questa forma di crocierismo “minore” nella quale il Mezzogiorno, nonostante una situazione generale largamente favorevole sotto l’aspetto storico (tradizione marinara antica), geografico (circa 5.000 chilometri di coste molto varie per caratteri naturali, fisici, geomorfologi), paesaggistico, presenta evidenti ritardi non solo rispetto alle regioni centro-settentrionali ma anche rispetto ai nuovi agguerriti bacini turistici della sponda sud del Mediterraneo. E ciò a causa di una serie di inefficienze di fondo riconducibili soprattutto al lato dell’offerta, legate in particolare ad una infrastrutturazione insufficiente, sia dal punto di vista qualitativo che qualitativo, sulla quale occorre pertanto intervenire attraverso la realizzazione di una strategia globale che miri alla riqualificazione e alla riorganizzazione di tutto il sistema portuale.
2013
978-88-548-6436-8
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