Questo saggio, concepito come riflessione introduttiva al volume di Roland Mousnier, La costituzione nello Stato assoluto, individua nella civilizzazione statuale il tratto saliente sia della produzione del grande storico transalpino delle istituzioni sia del modello assolutistico francese in Età moderna. Contrariamente a ciò che spesso si ritiene, l'organizzazione politico-istituzionale della Francia non é affatto solo focalizzata sullo Stato inteso come apparato ma è una struttura a più livelli che coinvolge tutta la società. Questa interazione continua tra istituzioni e base sociale e tra diversi livelli istituzionali e sociali, che Mousnier chiama «solidarietà verticali», e che è stata pure definita la società della fiducia (A. Peyrefitte, La société de confiance), è il tratto saliente dell'esperienza costituzionale francese in Età moderna. Lo Stato assoluto, lungi dall'identificarsi con il dispotismo o la tirannia, diede un contributo decisivo al costituzionalismo e all'affermarsi dello Stato di diritto (in ciò la Rivoluzione, come notò Tocqueville, coronò il processo iniziato fin dal Medioevo), plasmando la società e favondo dinamiche molto profonde di interazione e cooperazione nella psicologia sociale. Attraverso una raffinata astuzia della ragione giuridica,consistente nel positivizzare le consuetudini, i re francesi riuscirono a far accettare gradualmente e senza forzature e violenze il principio di sovranità. Nacque così, con il progressivo affermarsi dello Stato, la statualità, ossia un progetto comune di organizzazione sociale che fa di quel Paese la quintessenza dello spirito delle istituzioni. Tra gli aspetti più interessanti da sottolineare vi è il fatto che il cattolicissimo Mousnier fu lo studioso che più di tutti valorizzò questo modello istituzionale imperniato sulla statualità. Simbolicamente è di grande impatto osservare come tra il cattolico osservante Ravaillac e il libertino machiavellico Enrico IV, egli non ebbe dubbi nell'indicare nel sovrano assassinato e nella sua coraggiosa azione il valore politico da ammirare. Il motivo è chiaro: anche la dimensione religiosa entrava a far parte integrante di quel grande progetto politico di cooperazione e di solidarietà che Mousnier vedeva nella statualità.

Critica della ragione ‘virtuosa’ – Roland Mousnier : la civiltà giuridica dello Stato assoluto, in R. MOUSNIER, La costituzione nello Stato assoluto, ESI, Napoli 2002, pp. XV-CXXXVI

DI DONATO, Francesco;
2002-01-01

Abstract

Questo saggio, concepito come riflessione introduttiva al volume di Roland Mousnier, La costituzione nello Stato assoluto, individua nella civilizzazione statuale il tratto saliente sia della produzione del grande storico transalpino delle istituzioni sia del modello assolutistico francese in Età moderna. Contrariamente a ciò che spesso si ritiene, l'organizzazione politico-istituzionale della Francia non é affatto solo focalizzata sullo Stato inteso come apparato ma è una struttura a più livelli che coinvolge tutta la società. Questa interazione continua tra istituzioni e base sociale e tra diversi livelli istituzionali e sociali, che Mousnier chiama «solidarietà verticali», e che è stata pure definita la società della fiducia (A. Peyrefitte, La société de confiance), è il tratto saliente dell'esperienza costituzionale francese in Età moderna. Lo Stato assoluto, lungi dall'identificarsi con il dispotismo o la tirannia, diede un contributo decisivo al costituzionalismo e all'affermarsi dello Stato di diritto (in ciò la Rivoluzione, come notò Tocqueville, coronò il processo iniziato fin dal Medioevo), plasmando la società e favondo dinamiche molto profonde di interazione e cooperazione nella psicologia sociale. Attraverso una raffinata astuzia della ragione giuridica,consistente nel positivizzare le consuetudini, i re francesi riuscirono a far accettare gradualmente e senza forzature e violenze il principio di sovranità. Nacque così, con il progressivo affermarsi dello Stato, la statualità, ossia un progetto comune di organizzazione sociale che fa di quel Paese la quintessenza dello spirito delle istituzioni. Tra gli aspetti più interessanti da sottolineare vi è il fatto che il cattolicissimo Mousnier fu lo studioso che più di tutti valorizzò questo modello istituzionale imperniato sulla statualità. Simbolicamente è di grande impatto osservare come tra il cattolico osservante Ravaillac e il libertino machiavellico Enrico IV, egli non ebbe dubbi nell'indicare nel sovrano assassinato e nella sua coraggiosa azione il valore politico da ammirare. Il motivo è chiaro: anche la dimensione religiosa entrava a far parte integrante di quel grande progetto politico di cooperazione e di solidarietà che Mousnier vedeva nella statualità.
2002
8849504136
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